porti e logistica

Mentre i porti tacciono su canoni e durate
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L’ingresso di un fondo d’investimenti inglese nel capitale del gruppo Spinelli, raccontato e documentato in anteprima da Primocanale.it, rappresenta una novità importante per Genova per due motivi: da un lato il porto si apre a un nuovo investitore, segno che le attività dello scalo genovese interessano anche fuori Italia, dall’altro un’azienda genovese conquista nuove opportunità di sviluppo all’estero. Ma questa operazione solleva anche delle domande che riguardano non solo l’azienda di Aldo Spinelli, ma tutto il settore portuale.

E’ un fatto che l’accordo tra Spinelli e iCON, attraverso la controllata Lighthouse Italy, è avvenuto pochi giorni dopo la richiesta di rinnovo cinquantennale della concessione del terminal che l’azienda gestisce nel porto di Genova. E’ altrettanto vero che Aldo Spinelli è stato uno dei terminalisti più critici nei confronti di Luigi Merlo, il presidente dell’Autorità portuale “reo” di avere chiesto al Ministero lumi sulla procedura di proroga e assegnazione delle concessioni.

E’ anche un fatto che la durata delle concessioni ha un impatto diretto sul valore delle società concessionarie, e questo in qualsiasi mercato si operi. Vale per le autostrade, per gli aeroporti (si veda il caso del Colombo, i cui azionisti lavorano al prolungamento della concessione oltre al 2027), per le frequenze radiotelevisive, per le spiagge e anche per i terminal portuali. Maggiore durata significa maggiore valore della società concessionaria, anche perché le concessioni non sono cedibili. Anche il canone delle concessioni ha un impatto sui conti delle società e quindi sul loro valore, che certamente cambia a seconda che un concessionario sia chiamato a pagare 2 milioni oppure 200mila euro all’anno.

Tutto questo spiega l’irruenza con la quale Aldo Spinelli chiede che il rinnovo delle concessioni sia veloce e che la durata sia quanto più lunga possibile. Certo, per portare avanti gli investimenti sulle banchine servono certezze e giusti tempi d’ammortamento. Per Gian Enzo Duci, presidente di Assagenti, le concessioni non dovrebbero superare i 30 anni. Recentemente la Commissione europea aveva avviato procedure di pre-infrazione per concessioni giudicate troppo lunghe. In Francia si sta ragionando su concessioni che non superino i 6 anni.

Tutto questo non potrà non influire sull’operazione legata al Gruppo Spinelli. Un’operazione legittima e dalle prospettive industriali comunque da verificare per il territorio, che potrebbe avere sviluppi diversi a seconda della lunghezza della concessione e del canone che l’Autorità portuale detterà in fase di rinnovo. Come da verificare è il piano industriale.

E allora viene da chiedere perché avere informazioni sulle concessioni dei terminal da parte delle Autorità portuali liguri sia di fatto impossibile. Durata e scadenza delle attuali concessioni, canoni, investimenti: tutti dati che da settimane chiediamo ai tre porti liguri e che continuano a non ricevere. Genova prende tempo, Savona evoca il diritto di privacy e spiega che sarebbe complicato fornire i dati dei canoni senza paginate e paginate di postille, la Spezia più semplicemente non risponde. Perché?