Aveva promesso che avrebbe pubblicato le istanze di rinnovo delle concessioni portuali presentate nelle scorse settimane, e così ha fatto: Luigi Merlo, presidente uscente dell’Autorità portuale di Genova, sceglie la trasparenza sul tema delle concessioni portuali. Un atto dovuto, ma che altrove resta una chimera. Nonostante le ripetute sollecitazioni, infatti, da Savona e dalla Spezia non arrivano informazioni su canoni e investimenti delle concessioni, mentre le istanze di rinnovo procedono in sordina.
Le richieste di Sech e San Giorgio – Nel sito dell’Autorità portuale di Genova ieri sono state pubblicate le istanze del Terminal Container Genova (Sech) e di San Giorgio, entrambe concessionarie fino al 31 dicembre 2020. Nel primo caso si parla di investimenti realizzati superiori ai 48 milioni, di nuovi interventi previsti compresi tra i 160 e i 170 milioni (suddivisi tra Calata Sanità e Calata Bettolo) e di una richiesta di proroga della concessione fino al 2060. La seconda istanza, invece, riporta investimenti di circa 106 milioni, un aumento del 27% del personale dipendente e la richiesta di rinnovo fino al 2050.
Regole diverse e caos sulle banchine – Nell’istanza di San Giorgio colpisce però un particolare. E’ il punto 17, dove l’azienda scrive: “si segnala che in porti limitrofi a quello di Genova, e in particolare anche in terminal in diretta concorrenza con quello gestito da TSG, sono state accolte istanze di rinnovo di concessioni demaniali per intervalli temporali alquanto consistenti, anche a quanto consta a fronte di investimenti notevolmente inferiori a quelli cui si impegna TSG”. Tradotto: se a Savona le regole sono più morbide, Genova deve tenerne conto. E così l’assenza di una normativa chiara e l’opacità di alcune scelte rischiano di condizionare anche gli altri scali. Sarebbe un motivo in più per scegliere la strada della trasparenza, ma l’Autority presieduta da Gianluigi Miazza evoca la privacy delle aziende e continua a negare le informazioni sulle concessioni, dalle date di scadenza alle istanze di rinnovo, dai canoni di concessione agli investimenti realizzati e promessi.
I tempi dei rinnovi – Ora dovranno passare 60 giorni prima che l’Autorità portuale di Genova prenda in esame le istanze di Sech e San Giorgio. A metà novembre scadrà invece il periodo di pubblicazione dell’istanza per la proroga di 60 anni presentata dal Gruppo Rebora. Una richiesta presentata all’Autorità portuale lo scorso 15 luglio, a ridosso della cessione del 45% del gruppo al fondi di investimenti inglese iCon.
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Concessioni portuali: Genova sceglie la trasparenza, Savona l’opacità
Merlo pubblica le istanze, ma Miazza si appella alla privacy
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