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Siamo curati bene in Liguria? Abbiamo bravi medici e ospedali efficienti? Che voto potremmo assegnare alla sanità nel nostro territorio? C'è la possibilità da parte dei cittadini di scegliere dove curarsi? Sono domande che, credo, sia giusto che ognuno si ponga soprattutto quando è vicino il giorno del voto.

La spesa della sanità, o come si preferisce dire oggi, la spesa della salute porta via circa i due terzi delle spese complessive della Regione. Una cifra enorme. Dobbiamo chiederci, dunque, se a fronte di questo ingente esborso che paghiamo in termini di tasse e in piccola parte di ticket, riceviamo un  servizio adeguato. E non dobbiamo preoccuparci di fare confronti con altre regioni del Nord, in particolare quelle a noi più vicine.

La sanità ligure è una buona sanità, ma sotto certi aspetti (il confort per esempio), non è al livello della sanità lombarda o emiliana, di quella toscana o veneta. Per questo sono ancora moltissimi i liguri che emigrano nelle regioni vicine per farsi curare, convinti che ci siano migliori medici, ma soprattutto migliori servizi e strutture molto più confortevoli.

Sui medici sarei cauto: la qualità in Liguria c’è, anche se alcune Scuole storiche oggi non hanno più lasciato il segno. Purtroppo la capacità di questi professionisti troppo spesso non è supportata da strutture adeguate. I nostri ospedali sono vecchi. Alcuni addirittura monumenti storico-artistici. Pensate, per esempio all'antico ospedale Galliera, costruito dalla indimenticabile Duchessa Brignole.

Dunque il primo problema credo sia proprio quello della rete ospedaliera ed è un problema principalmente genovese. Possiamo dire che si giocherà tutto su quello che la Regione Liguria nei prossimi anni vorrà fare nel ponente del capoluogo, tra Sampierdarena e Voltri con in mezzo la Valpolcevera.

L'ospedale del Ponente (a Erzelli o dove?) insieme a un nuovo Galliera ridimensionato sembra essere una delle soluzioni.
San Martino con l'Ist ha da risolvere una questione: che cosa fare perché tutto non finisca inesorabilmente nell'imbuto del grande nosocomio regionale. E qui si apre la questione annosa dei pronto soccorso troppo spesso ridotti a cayenne dove i poveri medici e infermieri si massacrano per soddisfare tutte le richieste.

La questione diventa acuta soprattutto nei week end. I medici "di famiglia" non ci sono e allora l'unica chance è finire in un pronto soccorso, magari per una inezia e intasare l'attività che dovrebbe essere esclusivamente rivolta alle emergenze serie e non alle stupidaggini.
 
C'è, poi, la questione delle liste d'attesa per esami. Come eliminare definitivamente questo disagio? Un discorso a parte andrebbe fatto per l’Università e per il ruolo che gioca (o non gioca) nel panorama medico-scientifico ligure. Ci lamentavamo dei Baroni, ma a volte oggi ne sentiamo la mancanza!

Infine la sanità e l’ingerenza della politica. E’ stata fortissima, devastante e ha provocato ricadute dannose. Ora bisogna voltare pagina. Ai politici toccano le scelte di indirizzo non piazzare i primari, ai politici tocca individuare i dirigenti e se questi sbagliano nelle scelte dovranno risponderne. Ma ai medici deve essere restituito il comando della salute, la governance negli ospedali. Con tutte le responsabilità che questi poterei comportano.

Così come ai liguri-pazienti deve essere offerta la possibilità di verificare il funzionamento dei reparti, poter valutare dove andare, a chi rivolgersi, quella che chiamiamo trasparenza e comunicazione e che, in questo campo, è ancora molto nebulosa. Ci affidiamo sempre al passaparola. Ma è un criterio sicuro?

In campagna elettorale tutti promettono. Questa volta, però, noi chiediamo agli otto candidati presidenti di rispondere alle nostre domande, in maniera chiara e sintetica.

1 Come farete a mantenere sotto controllo i conti della sanità?
2 Come risparmierete? Taglierete alcuni costi? Per esempio alcune piccole strutture?
3 Che cosa volete fare per frenare le fughe di pazienti in altre regioni?
4 Come eliminerete le liste d'attesa?
5 Come risolverete il problema dell'intasamento dei pronto soccorso genovesi?
6 Come sistemerete la rete ospedaliera genovese e ligure? Quanti e quali ospedali?
7 Un problema è relativo al rapporto tra servizio sanitario pubblico e sanità privata. In Lombardia, Toscana ed Emilia convivono tutti e due e benissimo. La sanità privata interviene in regime di convenzione laddove quella pubblica non ce la fa. Che cosa intendete fare?
8 Quante Asl ci saranno in Liguria?
9 Il Gaslini è una eccellenza internazionale. Intendete aiutarlo? Se sì, come?
10 Come regolerete il confuso regime dei ticket?

Sono solo le domande più banali. Da Paita, Pastorino, Toti, Musso, Batini, Piccardi, Bruno e Salvatore ci aspettiamo semplici risposte.
Noi le porteremo ai medici, e ai medici e a tutti gli operatori della sanità chiederemo pareri e suggerimenti.

Questo documento che uscirà da un confronto con i tecnici della salute lo offriremo ai candidati. La sanità per la Liguria potrebbe diventare davvero un' opportunità. Lo sentiamo ripetere da decenni, ma senza grossi risultati. Proviamo ancora una volta a crederci. Tutti, perché, purtroppo, con la salute dobbiamo confrontarci prima poi nella nostra vita.