salute e medicina

La domanda di Dica 33
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Buongiorno, vorrei chiedere alla dottoressa Balestrero cosa si deve fare in caso di morso di zecca. Domenica ho hatto una gita nei boschi e ahimè la sera ho trovato una zecca sull’ascella di mia figlia. Marzia di Genova Campi.

Risponde la dottoressa Sonia Balestrero - dermatologa




Buongiorno a lei. Le zecche stanno purtroppo drammaticamente aumentando nelle nostre zone boschive e con esse la paura di contrarre la malattia di Lyme o una meningoencefalite virale di cui possono essere vettori. Per l’encefalite il problema per ora riguarda soprattutto il nord est dell’Italia, ma per quanto riguarda la malattia di Lyme il rischio è reale.

Cosa fare dunque? In primo luogo cercare di evitare il morso della zecca. Come? Indossandcapello, pantaloni lunghi, meglio se coperti dalle calze, e camicie a manica lunga infilate nei pantaloni per ridurre le possibilità di accesso alla pelle. Il vestiario dovrebbe essere chiaro: è più probabile individuare la zecca ed è meno attrattivo dei colori. Impregnare gli abiti, capello incluso, di repellente da usare anche sulla cute scoperta (collo, zona retroauricolare, polsi). Ottimo puo’ essere l’olio di Neem.

Evitare il più possibile l’erba alta. Arrivati a casa spazzolare i vestiti prima di entrare nell’abitazione e metterli in lavatrice, quindi spogliarsi e controllare tutta la pelle con particolare attenzione alle zone di piega e alla cute all’attaccatura dei capelli. Il controllo deve essere meticoloso. La zecca boschiva, Ixodes Ricinus, ha la dimensione di una capocchia di spillo! E’ fondamentale eliminarla entro le 36 ore dall’avvenuto contatto per ridurre il rischio di trasmissione della malattia di Lyme quasi a zero e entro le 12 per la protezione dall’encefalite virale. E’ importante se si hanno cani controllarli bene perché non diventino essi stessi potenziali vettori della zecca nell’ambiente domestico.

Come rimuovere la zecca? Non di certo soffocandola con olio, vasellina, benzina o calore perché si rischia che rigurgiti il pasto ematico e con esso il batterio responsabile di malattia. Basta una pinzetta e un movimento di strappo deciso esercitando una lieve rotazione il più possibile vicino al punto di attacco. Poi bruciare lo sgradevole ospite. E se il rostro rimanesse conficcato nella pelle? Il rostro non è pericoloso e lo si allontana come un qualsiasi corpo estraneo alla stregua di una spina.

Poi che fare? No ai disinfettati colorati che possono mascherare segni di infezione. Non iniziare nessuna terapia ma solo monitorare la cute per 30-40 giorni e nel caso di arrossamento tondeggiante, singolo o plurimo, o di malessere rivolgersi al medico per la terapia antibiotica che sarà di 21 giorni con antibiotici che sensibilizzano alla luce solare.