politica

Niente preferenze, scattano i 'posti sicuri'
2 minuti e 11 secondi di lettura
È divertente leggere tutte le aspirazioni, i calcoli, le proiezioni di partiti e candidati più o meno in pectore che ambiscono ad un posto nel prossimo Parlamento, alla Camera o al Senato.

Si attendono le elezioni siciliane per avere un test elettorale attendibile, per pesare altri sondaggi e fare nuove proiezioni.

La Liguria già offre pochi posti e alcuni partiti storici si scontrano con la difficoltà di soddisfare tante ambizioni, tante correnti. Ma visto proprio che i posti sono pochi, gli uscenti, tanti, già sgomitano fra di loro. Qualcuno dice che le deroghe per il terzo o quarto mandato non debbano essere date. Altri, invece, sostengono che una come il ministro Roberta Pinotti (molto attiva ultimamente, sia piazzando il nuovo segretario genovese il giovane Pandolfo sia aprendo una scuola politica dove ospiterà molti personaggi di spicco nazionale del Pd) merita la conferma in lista. 

Molti uscenti che avrebbero gradito almeno misurarsi con le preferenze devono, invece, sperare solo di essere "nominati". Gli esponenti locali si ammazzano inseguendo ogni genere di ipotesi, ma dimenticano il fenomeno dei catapultati nei posti sicuri. Chi può dire, intendo, che nella politicamente debole Liguria non vengano piazzati una Boschi o un Lotti, tanto per fare qualche nome?

Chi ritenesse la cosa impossibile o soltanto improbabile farà bene a rammentare il Minzolini e il Lainati piazzati in posti sicuri di Forza Italia proprio in Liguria alle scorse elezioni. A proposito di questo partito si sostiene che i "sicuri" siano Sandro Biasotti e Roberto Cassinelli, mentre Edoardo Rixi è dato per certo nella Lega e appunto, la Pinotti e il ministro Andrea Orlando nel Pd.

Agli altri non resta che sperare. Io, però, vorrei ricordare che la nostra regione deve avere rappresentanti liguri che pensino davvero alla Liguria, non candidati che appena arrivati a Roma si dimenticano di dove sono stati eletti. O che se sono esponenti locali quasi si vergognano delle loro radici, che siano semplici parlamentari o addirittura Ministri.

Purtroppo noi cittadini avremo poca possibilità di scelta, visto che ci viene negata da questa vergognosa legge elettorale (che non ho votato) che non consente di esprimere preferenze e proietta il Paese verso una maxi coalizione che ridarà fiato a micropartiti che si sperava venissero cancellati una volta per tutte.

Ed è una legge che permetterà l'arrivo dei catapultati, magari proprio all'ultimo momento dell'ultima notte prima di presentare liste. Sarà un altro modo, purtroppo, per rafforzare il peso di altre regioni e di indebolire ulteriormente la Liguria. C'è da stare molto attenti!

*senatore a fine legislatura