cronaca

Il padre della giovane: "Tanta voglia di giustizia"
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 Il 30 maggio il gup di Arezzo conferirà l'incarico ad un perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche tra i due giovani aretini indagati per la morte di Martina Rossi, la giovane genovese precipitata dal balcone di un albergo a Palma de Maiorca il 3 agosto del 2011. Per Alessandro Albertoni, 25 anni, studente universitario e Luca Vanneschi, 26 anni, piccolo imprenditore entrambi di Castiglion Fibocchi (Arezzo), l'accusa è di morte in conseguenza di altro reato e tentata violenza di gruppo, dalla quale Martina sarebbe sfuggita cadendo però dal balcone: secondo il pm Roberto Rossi, l'avrebbero indotta a scappare dalla camera dove i tre giovani si trovavano attraverso lo scavalcamento del balcone, finito con il tragico volo di sei metri.

L'udienza preliminare di stamani davanti al gup Piergiorgio Ponticelli è durata 20 minuti ed è stata aggiornata al 30 maggio. In aula, accompagnati dall'avvocato Luca Fanfani, erano presenti i genitori della studentessa ligure. "Sembrava che ci volesse più tempo invece il giudice ha deciso di andare avanti - ha commentato Bruno Rossi, il padre di Martina - adesso la speranza è forte come la voglia di capire e fare chiarezza. E' stata una lunga battaglia. La voglia di giustizia caratterizza ormai la nostra vita, Martina per noi è sempre viva. Lei è sempre sulle mie spalle, come quando era piccola".

I difensori dei due giovani, Tiberio Baroni e Stefano Buricchi, stanno elaborando la strategia difensiva. La versione dei due aretini punta sul suicidio di Martina. Il 30 maggio il gup Ponticelli conferirà l'incarico per la trascrizione delle intercettazioni dopo la quale potrà svolgersi l'udienza per l'eventuale rinvio a giudizio, probabilmente a settembre