cronaca

Gli industriali intervengono dopo la decisione della Regione
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“Siamo profondamente preoccupati, sia come imprenditori, sia come cittadini".

C’è forte apprensione nelle parole del Presidente dell’Unione Industriali di Savona, Elio Guglielmelli, di fronte alla decisione, unilaterale, da parte della Regione Liguria, di risolvere il contratto di sperimentazione gestionale con GSL – Gruppo Sanitario Ligure. In una lunga nota vengono espresse forti perplessità.


"Preoccupati - aggiunge Guglielmelli - per l’impatto negativo che, ove confermata, la decisione della Regione Liguria di chiudere la sperimentazione gestionale nell’Ospedale di Albenga può avere sull’economia del territorio, sulla voglia stessa degli imprenditori di venire a investire in Liguria, sulla possibilità dei cittadini di avere un servizio sanitario, che costi meno e con servizi di eccellenza, senza dover per forza emigrare in Lombardia".

Il presidente di Confindustria Savona per dare le dimensioni del problema fa un paragone.

“È come se chiudesse una fabbrica di dimensioni rilevanti: tale è l'impatto dell’azione della Regione, sull’occupazione diretta e indiretta, senza contare l’indotto, che supera abbondantemente le 150 unità - dichiara Guglielmelli -  Non ci pare l’effetto, né l’approccio coerente da parte di una Giunta Regionale che, almeno ad annunci, si dichiara a favore degli investimenti e alla ricerca di strumenti per garantire una maggiore occupazione, nell’ambito produttivo, e quindi negli investimenti privati. Il fatto poi che la questione impatti su un’azienda che ha rappresentato e tuttora rappresenta l’eccellenza chirurgica e ospedaliera - sia privata, sia pubblica - nella nostra Regione, se non in Italia, lascia ancora più di stucco”.

Confindustria Savona precisa che gli investimenti di Gsl, se rimarranno così le cose, andranno persi.

“Gli investimenti effettuati, la specializzazione e la qualificazione del personale, quando e se portati alla chiusura, non saranno più recuperabili su questo territorio
- aggiunge il presidente - Perderemmo così una filiera importante e non certo a favore della sanità pubblica. Le cifre impegnate nel contratto non saranno recuperate, né recuperabili alla sanità pubblica. Contrariamente a quello che pensano o dichiarano alcuni, decisamente non addentro alle regole e ai principi di mobilità di cura dei cittadini, il denaro 'risparmiato' nella chiusura della convenzione GSL, semplicemente sarà pagato con lo slittamento di uno o due bilanci regionali, dalla Regione Liguria alla Regione Lombardia e alle sue cliniche, dove i nostri concittadini, stante la libertà di scelta, torneranno a farsi operare".
 
Ed ecco dunque il tema ricorrente delle fughe di pazienti.

"Il cittadino che fino a ieri voleva sottoporsi alle cure dai chirurghi che GSL aveva impegnato a operare solo sul territorio ligure e in strutture d’eccellenza dove personale, accoglienza e assistenza al degente sono a cinque stelle, seguirà naturalmente l’eccellenza - dichiara Confindustria Savona  - Quindi, tornerà a farsi operare nel sistema pubblico-privato lombardo, con un costo per il sistema sanitario regionale superiore di oltre il 30%
a quello pagato dalla Regione a GSL, e con i familiari che dovranno seguire il paziente lontano da casa. Un danno e una beffa, ovviamente con il plauso di ospedali e strutture ricettive lombarde”.

“Venendo, poi, a quanto posto a base della risoluzione contrattuale, i numeri di GSL, da qualsiasi parte li si legga, ci evidenziano che non si tratta di una decisione con presupposti 'tecnici', ma decisamente politici, e con conseguenze molto chiare: la chiusura della sperimentazione gestionale porterà a una diminuzione della qualità dei servizi e del PIL ligure, a favore del PIL della Lombardia, e non porterà alcun beneficio agli ospedali pubblici".