cronaca

Presidio intorno alla 'zona rossa', nessuno scontro
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Vetrine infrante, cassonetti rovesciati e incendiati, lancio di oggetti contro la polizia. Caos nelle strade della Foce, ma nessuno scontro in occasione del convegno che CasaPound ha organizzato a Genova col candidato premier Simone Di Stefano per chiudere la campagna elettorale. I collettivi antifascisti hanno dato vita a un presidio che è sfociato in atti vandalici e fumogeni, mentre le forze dell'ordine accerchiavano la zona rossa. 

Chiuse al traffico corso Buenos Aires e corso Torino. La polizia ha chiuso con gli 'alari', le ormai note barriere mobili, tutti gli accessi a via Santa Zita, sede del Richmond, il club dove Di Stefano ha tenuto il suo comizio a partire dalle 20.30. I manifestanti, inizialmente circa 200, si sono ridotti col passare dei minuti. Un gruppo di militanti incappucciati ha girato a piedi intorno alla zona provocando piccoli incendi e distruggendo la vetrina di una banca in corso Buenos Aires. Poi, prima delle 21, la situazione è tornata tranqulla. 

"I soliti idioti stasera a Genova in Corso Buenos Aires hanno bruciato qualche cassonetto per contestare CasaPound. La loro capacità di confronto è illuminante, se questo è l'antifascismo francamente c'è da preoccuparsi". Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ai Magazzini del Cotone a margine della chiusura della campagna elettorale del centrodestra ligure