cronaca

Salvetti (Adiconsum): "Ogni studente può costare mille euro"
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Il ritorno sui banchi può rappresentare un vero e proprio salasso per le famiglie liguri e italiane in generale. La vita scolastica è fitta di obblighi ed esigenze, ciascuna a caro prezzo, come abbiamo dimostrato nelle puntate precedenti della nostra inchiesta. La spesa totale per ogni studente può toccare i mille euro annui, soprattutto quando si salta di grado (da elementari a medie, da medie a superiori). Abbiamo chiesto a Stefano Salvetti di Adiconsum Liguria qualche consiglio per non finire al verde.

IL CORREDO – Astucci, penne, quaderni, zaini grembiuli, ricambi, asciugamani. Tutto l'occorrente per una giornata a scuola, possibilmente a tempo pieno, ha il suo costo. Tra cancelleria e vestiario si possono raggiungere i 300 euro. La trappola, in questo caso, si chiama griffe. “I ragazzi vengono indotti dalla pubblicità ad avere oggetti firmati”, spiega Salvetti. I bambini vogliono quella precisa marca, quel personaggio dei cartoni animati, magari uno diverso ogni anno. E le famiglie li accontentano. “È un problema culturale – continua Salvetti – noi anni fa tentammo di commercializzare prodotti di alta qualità, non griffati. L'iniziativa non andò in porto, perché nessuno li comprava, anche se erano ben più economici”. Per risparmiare, stare lontani dalle grandi firme. Nei supermercati si trovano prodotti equivalenti a prezzi ben più accessibili.

I LIBRI – La stangata in libreria è variabile, ma resta comunque la più pesante: se alle elementari il sistema delle cedole funziona abbastanza bene, salendo di grado si va dai 300 delle medie ai 500 (e oltre) di alcuni indirizzi liceali. Questo perché alcuni volumi, come ad esempio i dizionari, sono esclusi dal tetto massimo di spesa imposto alle scuole. Si tratta di acquisti “consigliati” e non “obbligatori”. Le strade per tagliare i costi sono due: acquistare online o cercare nell'usato – anche se non tutto si trova di seconda mano. “L'importante – ricorda Salvetti – è muoversi per tempo. Mai arrivare all'ultimo, con l'affanno”. D'altra parte guai agli acquisti preventivi, quelli fatti prima di ricevere dalle scuole la lista dei testi adottati, che in genere viene consegnata a inizio estate. “Ci sono famiglie che comprano tutto prima, poi magari cambia l'insegnante e sceglie un libro diverso. E sono soldi buttati via”.

LA MENSA – Di qui non si scappa. Il pranzo in refettorio è un passaggio obbligato per un numero sempre maggiore di famiglie. Si va da un minimo di 1 euro a pasto a un massimo di 6,50 euro, a seconda del reddito. Il piano tariffario è predisposto dal Comune. Ma almeno questo garantisce una distinzione in base alla situazione economica della famiglia.

I TRASPORTI – Nelle grandi città le elementari e le medie sono quasi sempre sotto casa, perciò si può fare affidamento sulle suole delle scarpe. In riviera e in entroterra esistono servizi scuolabus con tariffe modulate da comune a comune. Per gli studenti delle superiori restano gli abbonamenti al tpl di linea, che prevedono agevolazioni in base all'età: a Genova chi ha meno di 19 anni può viaggiare tutto l'anno su autobus e treni urbani con 255 euro. Sopra questa soglia lo sconto si applica solo a chi ha un ISEE inferiore ai 22 mila euro. “Noi cerchiamo sempre di strappare condizioni migliori – continua Salvetti – ma sappiamo che la mobilità pubblica non è in salute. Dopo la gara di bacino ci siederemo al tavolo per rinegoziare le tariffe”. Se no, via col motorino, dai 14 anni in su. Ma ovviamente, tra benzina e assicurazione, il conto in banca scende inesorabilmente.