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Mentre il sindaco nega l’esistenza di un 'caso Pacor'
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Un passivo, per il 2013, di 5,8 milioni: è quello che il Carlo Felice si porta dietro quest’anno e che è stato reso noto oggi dal sindaco di Genova Marco Doria, nel suo ruolo di presidente del CdA, presentando il bilancio consuntivo.

Un bilancio, ha detto, “rigoroso e trasparente, che fotografa come devono fare tutti i bilanci la situazione dei conti”. Perché questo disavanzo che presenta un milione e 150 mila euro di debito in più del previsto? “Perché nell’ottica della assoluta pulizia dei conti abbiamo ritenuto doveroso, con tutto il supporto tecnico del caso, imputare a passivo nel bilancio 2013 una partita che in bilanci precedenti era stata per alcuni esercizi posta a credito per poi scomparire in esercizi successivi: un’anticipazione che il teatro aveva corrisposto ai dipendenti dell’ente in previsione di futuri aumenti contrattuali.

Questa anticipazione, dal 2008, era stata posta come una sorta di credito esigibile dopo di che era sparita e finita inglobata nel costo complessivo del lavoro, perché erano denari corrisposti ai dipendenti dell’ente. Noi invece abbiamo fatto una valutazione obiettiva sostenuta comunque dal parere degli uffici e dei revisori dei conti, per cui abbiamo considerato quella posta ormai inesigibile. Adesso dobbiamo mettere in sicurezza il teatro entro il 2016, perché siamo dentro un piano di risanamento previsto dalla legge Bray".

“Adesso -  ha continuato Doria - intendiamo rispettare gli accordi con i lavoratori (prepensionamenti e smaltimento ferie, ad esempio) del Carlo Felice sapendo che il rispetto implica un impegno forte da parte di tutti perché abbiamo tutti due obiettivi: uno finale, quello di avere i conti in equilibrio nel 2016 come previsto dalla legge Bray, uno intermedio, evitare ogni tipo di polemica inutile".

Già ricevuti 3 milioni di euro dalla legge Bray, la fondazione lirica genovese è in attesa e ha le carte in regola per ricevere altri 7-8 milioni di euro. Raggiunto l'equilibrio di bilancio nel 2016, dal 2017 il Carlo Felice dovrà restituire allo Stato i fondi della legge Bray con un interesse del 3% trentennale. Il sindaco ha infine negato l’esistenza di un caso Pacor: "Non è mai esistito – ha detto, l'ex sovrintendente ha compiuto il suo mandato, non è stato rinominato.