cronaca

1 minuto e 15 secondi di lettura
La Guardia di Finanza di Genova ha sequestrato materiale cartaceo e informatico nella sede della Fondazione Carige, nell'ambito dell'inchiesta sulla maxi truffa ai danni dell'istituto di credito genovese che ha portato all'arresto un mese fa di sette persone, tra cui l'ex presidente di Carige, Giovanni Berneschi.


Il materiale sequestrato sarebbe relativo all'operazione di acquisto di quote della Fondazione da parte dello Ior.


Il materiale sequestrato sarebbe relativo all'operazione che il precedente management della Fondazione Carige fece con l'Istituto delle opere religiose del Vaticano per un valore di 100 milioni di euro. L'operazione di acquisto era stata gestita dall'allora presidente della Fondazione Flavio Repetto.


L'operazione è quella, ormai nota, del 2010 voluta dall'allora presidente di Fondazione Carige Flavio Repetto. Banca Carige emise un prestito convertibile del valore di circa 400 mln e la Fondazione aderì per oltre 32 mln rendendo disponibili i diritti a favore tra gli altri dello Ior che sottoscrisse per 100 milioni. Ma l'istituto di opere religiose rinunciò a convertire le sue obbligazioni e quindi la Fondazione le ricomprò nel 2011. Scrivono gli ispettori di Bankitalia "la Fondazione aveva ceduto i diritti per sottoscrivere un'obbligazione convertibile Carige nel febbraio 2010". Nel luglio 2011, scrivono gli ispettori di Bankitalia, "la Fondazione ha acquistato tali obbligazioni utilizzando liquidità fornita da Banca Carige e un security lending di 50 mln con Mediobanca, con pegno sul 7% delle azioni, appesantendo pertanto la propria posizione finanziaria". Gli inquirenti dunque vogliono capire come l'operazione sia stata postata in bilancio dalla Fondazione e, soprattutto, dalla Banca Carige di Giovanni Berneschi.