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Il sindaco di Savona intervistato a Macaia da Mario paternostro e Franco Manzitti
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Il nuovo sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, nel giorno in cui ha presentato la sua squadra, è stata ospite di Macaia intervistata da Mario Paternostro e Franco Manzitti. Tanti i temi affrontati. Dalla sua storia personale all'entrata in politica, fino alle idee per Savona.

PRIMA DELLA POLITICA - "Sono nata a Varazze 47 anni fa, ho frequentato il liceo scientifico a Savona dove ho conosciuto mio marito, ma ci siamo solo sfiorati. L’ho riacciuffato dieci anni dopo. Mi sono diplomata, vinto concorso internazionale di modelle, vissuto a Los Angeles e New York. Ho conosciuto un mondo di luci e ombre, un mondo sfavillante che non è facile perché l’affronti anche in un periodo – quello dell’adolescenza- in cui sei fragile. Ho fatto 5 anni fda modella, vissuto a parigi e Monaco. Milano mi sono laureata in giurisprudenza con una tesi sul dititto romano. Fatto partica forense. Poi ho avuto tre figli e ho lavorato come avvocato specializzato in tributario. Successivamente ho iniziato a scrivere. Il primo libro l’ho scritto a 20 come un diario era un libro autobiografico che raccontava della mia esperienza di modella che ha sofferto di anoressia e bulimia, per 10 anni è stato in un cassetto. Poi ho pensato che poteva essere d’aiuto a tanti altri. Poi sono diventata vice presidente associazione’ Mi nutro di vita’"

 

LA POLITICA - "La mia storia politica nasce proprio qui a Genova. Eravamo impegnati con la giornata del fiocchetto lilla e mi è arrivata una telefonata di amici vicini a Toti. Mi hanno detto di venire e mi hanno teso un po’ una trappola e mi hanno fatto questa proposta che io ho valutato con molta attenzione. Sono andata a casa e l’ho detto a mio marito e ci abbiamo riflettuto. Per tanti anni ho fatto la politica con la P maiuscola. Bisogna avere il coraggio di scendere in campo. C’è stato un periodo in cui ero delusa e ho partecipato al ‘non voto’. Quando ho ricevuto l'offerta mi sono sentita da una parte lusingata, dall’altra ho sentito l'importanza della situazione".


MOVIMENTO 5 STELLE - "Non credo che mi abbiano fatta vincere, partendo estremamente in ritardo siamo riusciti a conquistare il terreno. Mi ha aiutato quello fatto da anni a Savona, io vado nelle scuole. Ero conosciuta come persona che si occupava di sociale e cultura. I partiti possono essere delle bestie? Con la Lega io mi sono trovata subito bene , come per esempio con il mio vice".

BATTAGLIA -
 Io e Cristina Battaglia siamo due persone molto diverse: lei ricercatrice, io vita più camaleontica. Lei molto precisa, le persone ora sono affamate di relazioni, io giravo sola, le persone mi hanno perceprito come reale con poche persone intorno , magari giravo con mio addetto stampa o con un’amica. Sindaco o sindaca? L’accademia della crusca ha sdoganato sindaca ma io ho detto chiamatemi Ilaria.

 

LA VITTORIA - "Ho vinto perchè il problema della Battaglia era che rappresentava la vecchia amministrazione, troppo assente. E il problema di scarsa empatia. Troppo rigida e poi troppa genovesità. La giunta è stata molto presente, si è creata una bella squadra e abbiamo dimostrato che c’è possibilità di lavorare con una filiera corta".

PORTI - "Qualcosa che è stata calata dall’altro, importante che Savona riesca a mantenere sua autonomia. Perché il porto è prima fonte di lavoro. Il sindaco si deve prendere carico dei problemi dei lavoratori. Uno dei primi incontri con quelli di lavoratori Tirreno Power. 150 famiglie savonesi. Quando togliamo lavoro togliamo dignità. Io da sindaco non posso garantire lavoro ma posso cercare di garantire e condizioni. Importante far capore che sindaco c’è.

SAVONA - "Comincerò dalle relazioni e dalle relazioni umane. La prima settimana l’ho passata a conoscere gli oltre 400 dipendenti. Non ci deve essere sganciamento tra sindaco, giunta e dipendenti. Ho trovato voglia di lavorare. Ora emergenza più grande pulizia, e percezione sicurezza perché sv percepita poco sicura. Savona deve essere accogliente. Prima cosa con la raccolta differenziata bisonga avvicinarsi al limite posto dalla Regione. Poi ho tanti progetti con il campus. Stiamo già valutando il dispiego di vigili".

GIUNTA - "L’assessore Montaldo l’ho fortemente voluto perché l’ho conosciuto come professionista, mi ha seguito in campagna elettorale. Sposata con commercialista e quando ci si può fidare di un commercialista. Gliel ho chiesto personalmente. Lo vedo come un tecnico che potrà traghettare Savona fuori da questa crisi. Il modello Toti è esportabile. Se ci stiamo montando la testa? No. Come le ciliegie: una tira l’altra, un passo alla volta come diceva il mio nonno alpino".