cronaca

8000 euro per lavoro fasullo, chiesto giudizio per tredici
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Mazzette per assumere in modo fittizio lavoratori stranieri favorendo così l'immigrazione, o per far ottenere loro il permesso di soggiorno o per maturare i requisiti per avere l'indennità di disoccupazione. Il giro è stato scoperto dalla guardia di finanza di Albenga tra alcuni imprenditori agricoli della Riviera del ponente. Per questo la Procura di Savona ha chiesto il rinvio a giudizio per 13 persone tra cui i titolari di alcune imprese agricole. I reati contestati sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, truffa aggravata ai danni dell'Inps.

Le indagini sono nate da controlli nel mondo dell'agricoltura inguaina che aveva portato ad identificare una novantina di braccianti che lavorano nei campi. Nell'ambito di questa attività è scaturito un secondo filone d'indagine che ha portato a scoprire un sodalizio criminale operante nella zona di Alassio che simulava l'assunzione di badanti, anche qui per ottenere il permesso di soggiorno, ai quali venivano chieste per la pratica somme fino ad ottomila euro ciascuno.

In questa tranche sono state indagate cinque persone tra cui anche alcuni "caporali" che avevano il compito di reclutare i lavoratori nel paese d'origine. Il business ruotava attorno a finti contratti di lavoro per favorire l'immigrazione clandestina, braccianti che beneficiavano della disoccupazione pur continuando a svolgere attività in "nero" o che pur non lavorando risultavano assunti per maturare l'indennità.