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Nelle vacanze di Natale presenze in Liguria cresciute del 4% rispetto al 2014
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Contro ogni mugugno e alla faccia dei pessimisti, il Capodanno genovese è stato un successo sul fronte del turismo. Stando ai dati degli albergatori, non potrebbe essere altrimenti: tutto esaurito per San Silvestro, stranieri all'assalto e boom di giovani. Sì, avete capito bene: giovani.

A tracciare il bilancio di questa infornata festiva è Laura Gazzolo, presidente Alberghi Confindustria Genova: “È andata meglio delle aspettative e meglio degli scorsi anni. È la dimostrazione che, con una buona programmazione e con le giuste sinergie, possiamo raggiungere davvero un'offerta eccellente”.

LA RICETTA VINCENTE – Cosa c'era di tanto particolare a Genova per farne una meta dove passare Natale e Capodanno? “Mettiamoci un po' tutto. Quest'anno c'era poca neve in montagna e molti hanno scelto la città. Anche il calendario ha giocato a favore, con il weekend 26-27 dicembre e le feste a seguire. Ma è soprattutto grazie alla programmazione degli eventi, gestita insieme al Comune, che abbiamo ottenuto una certa continuità”, spiega Gazzolo. E poi c'è il clima: “A Genova si sta sempre bene. E abbiamo la fortuna incredibile di essere una città del nord Italia, vicina a luoghi da cui arriva molta gente”.

GIOVANI E STRANIERI – L'identikit del turista che approda a Genova non è facile da disegnare. Anche perché “Genova deve essere per tutti”, spiega Gazzolo. Ma stavolta c'è stato il boom che non ti aspetti: quello dei giovani. “Sono i turisti del presente e del futuro, è fondamentale pensare per loro un'offerta variegata. Genova ha musei e monumenti importanti, da lì dobbiamo costruire eventi per stimolare i giovani alla cultura, ma anche farli divertire in modo leggero e spensierato”. E i ragazzi europei hanno apprezzato. “Soprattutto francesi – dice Laura Gazzolo – e in generale tantissime presenze dal Nord Europa”.

I NUMERI - L'Osservatorio turistico regionale ha fornito i primi dati sugli arrivi durante le vacanze di Natale. E parlano di un trend positivo: +4% dal 2014. “Cifre che confermano la competitività della Liguria come regione turistica anche in una stagione come quella invernale, tipicamente dedicata ad altre mete come la montagna, che ci fa ben sperare per una primavera e soprattutto per un’estate di grande successo”, commenta il presidente della Regione Giovanni Toti. I dati segnalano una crescita dei turisti in tutte le quattro province liguri con La Spezia che vede un aumento degli arrivi del 17,04%, +4,23% a Savona, +3.22% a Imperia e +1,59% a Genova, il capoluogo ligure conta anche il 3,85% di presenze in più.

IL FUTURO – Il calendario del 2016 sarà interessante per i vari 'ponti' favorevoli ai brevi soggiorni. L'obiettivo è crescere ancora: “Genova si sta ormai allineando al modello ligure, inizia la sua stagione turistica ad aprile e la mantiene fino ad ottobre. Adesso concentriamo gli sforzi per riempire gli alberghi anche in inverno”. La parola d'ordine è sinergia: “Lavorare con associazioni di categoria, amministrazioni pubbliche e con tutte le parti del turismo e commercio è la chiave di tutto. Devo dire che il Comune si è mostrato subito molto aperto”.

IL TURISMO E I GENOVESI – Gli operatori hanno ormai capito che immagine e comunicazione sono elementi imprescindibili. Ma i genovesi sanno vendere la propria città? “Hanno fatto un po' fatica a capire ricettività – spiega ancora Gazzolo – Genova è come una bella donna che ci teniamo per noi stessi. Invece abbiamo visto che dobbiamo condividerla perché è apprezzata. I genovesi siano contenti, si sta delineando una città attiva, aperta al mondo e aperta i giovani. E sapere che la mia città è sulla bocca del mondo, io lo trovo fantastico”.