cronaca

Inchiesta della procura di Genova, il Ducale: "Siamo parte lesa"
5 minuti e 15 secondi di lettura
 Tre persone indagate e 21 opere sequestrate nell'ambito dell'inchiesta della procura di Genova sui presunti falsi esposti alla mostra su Modigliani a palazzo Ducale. Il procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio e il pm Michele Stagno hanno nominato la Fondazione Palazzo Ducale custode giudiziale delle opere.

Palazzo Ducale ha deciso di chiudere oggi la mostra su Modigliani. "A fronte degli accertamenti investigativi ancora in corso - si legge in una nota -, sceglie autonomamente per rispetto del pubblico e dei visitatori di anticipare di tre giorni la conclusione della mostra che pertanto da oggi non sarà più visitabile".

Tra gli indagati per i presunti falsi quadri di Modigliani c'è il curatore della mostra a Palazzo Ducale Rudy Chiappini. I reati contestati ai tre indagati per i presunti falsi di Modigliani esposti fino a oggi a Genova sono falso di opere d'arte, truffa e ricettazione.

Le altre due persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sui presunti quadri di Modigliani esposti a palazzo Ducale a Genova sono un curatore di MondoMostre Skira, la società che ha curato l'evento, e un collezionista di fama internazionale proprietario di alcuni dipinti.

Il sequestro delle 21 opere, la metà di quelle che facevano parte della mostra, è finalizzato a una serie di rilievi scientifici che saranno eseguiti la prossima settimana. Verranno tra l'altro prelevati campioni delle opere di cui poi saranno analizzati i pigmenti per risalire alla datazione corretta dell'opera. Secondo quanto trapela da palazzo di giustizia, anche l'esperta Isabella Quattrocchi, nominata dai pm che indagano, avrebbe sollevato forti dubbi circa la veridicità delle opere in questione. In precedenza, una esperta incaricata dai carabinieri, Mariastella Margozzi, aveva confermato la tesi di Carlo Pepi, il collezionista d'arte toscano che aveva presentato un esposto al riguardo.

Palazzo Ducale "prende atto dell'iniziativa della Procura di Genova, alla quale ha fornito come doveroso la massima collaborazione" si legge in una nota e si considera 'parte lesa'. "In conseguenza del procedimento in corso e indipendentemente dalle sue evoluzioni e da come si concluderà, Palazzo Ducale ha subito consistenti danni d'immagine e materiali (e rischia di subirne ulteriori) e si configura esclusivamente come parte lesa - afferma ancora l'ente genovese - Palazzo Ducale rimarca di non avere organizzato direttamente la mostra avendone commissionato la realizzazione e la selezione delle opere, a un partner di prestigio nazionale e internazionale come MondoMostre Skira con cui, da anni, ha avviato una consolidata e importante collaborazione a partire dalle mostre "Frida Kahlo" e "Da Van Gogh a Picasso. Capolavori dal Museo di Detroit", quarta mostra italiana per numero di visitatori nel 2016".

"MondoMostre Skira ha scelto un curatore, Rudy Chiappini, per oltre 20 anni direttore del Museo d'Arte di Lugano, curatore riconosciuto di mostre di respiro internazionale, tra cui anche su Modigliani, e mai in alcun modo discusso dalla comunità scientifica" spiega ancora in una nota Palazzo Ducale. "Per questo Palazzo Ducale ritiene di aver operato con i tradizionali criteri di prudenza e di attenzione sia con l'individuazione di un partner di grande esperienza internazionale (nei confronti del quale e del suo presidente Massimo Vitta Zelman, alla luce della positiva esperienza maturata negli anni, non può che esprimere piena fiducia) sia accettando una curatela scientificamente riconosciuta. Palazzo Ducale conferma la propria fiducia nella magistratura e si riserva di tutelare in ogni sede i propri diritti e la propria immagine".

L'inchiesta, affidata ai carabinieri del nucleo operativo tutela patrimonio culturale di Roma, era partita da un esposto del collezionista d'arte toscano Carlo Pepi. Era stato lui a sollevare dubbi sull'autenticità e sull'attribuzione di alcune opere esposte, supportati da una dichiarazione dello studioso d'arte Marc Restellini che aveva scritto: "Questa mostra è dubbia e ho dovuto segnalare questa situazione alle autorità italiane non appena ho visto il contenuto. L'Istituto conosce queste opere, si tratta di falsi, disponiamo di tutta la documentazione e prove scientifiche per confermarlo. Si tratta di falsi noti per almeno un terzo dei dipinti esposti".

I militari avevano nominato una propria esperta, Mariastella Margozzi, che aveva confermato la tesi di Pepi. La procura di Genova aveva così nominato una propria consulente, Isabella Quattrocchi.

"In tutta questa vicenda io comunque mi sento parte lesa". Lo dice Rudy Chiappini, il curatore della mostra su Modigliani a palazzo Ducale di Genova, indagato nell'inchiesta sui presunti dipinti falsi. "Alla mostra - prosegue Chiappini - sono stati esposti soltanto lavori che possono contare su una storia precisa e documentata. Dipinti e disegni noti, accettati finora senza alcuna riserva dalla comunità scientifica internazionale".

"E' bene precisare con fermezza che questa non è stata l'occasione per proporre nessuna nuova attribuzione ma sono state selezionate opere già ampiamente conosciute per la loro presenza nei cataloghi ragionati, per la loro storia espositiva e per la bibliografia che le accompagnava. Da parte mia non posso che garantire l'assoluta professionalità e correttezza del mio operato".

L'ELENCO COMPLETO DELLE OPERE SEQUESTRATE

Sono ventuno le opere sequestrate dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sui presunti falsi quadri di Modigliani esposti a palazzo Ducale. Questo è l'elenco completo: Testa scultorea, 1910-11, matita grassa su carta; Cariatide Rossa/Gli sposi, 1913, olio su tela; Ritratto di Moricand, 1915, olio su tela; Ritratto di Jean Cocteau, 1916, matita su carta; Ritratto di Chaïm Soutine, 1917, olio su tela; Cariatide à genoux, 1913 circa, matita e gouache su carta; Nudo seduto, 1913-1914, matita e acquarello blu su carta; Cariatide, 1914, tempera su carta; Nudo disteso (Ritratto di Céline Howard), 1918 circa, olio su tela; Ritratto di Moïse Kisling, 1916, matita su carta; Testa di donna (Ritratto di Hanka Zborowska?), 1917, olio su tela; Testa di donna dai capelli rossi, 1915, olio su tela; Donna seduta, 1916 circa, matita su carta; Ritratto femminile (La femme aux macarons), 1917, olio su tela; Ritratto di Maria, 1918 circa, olio su cartone. Tra i dipinti sequestrati anche quelli attribuiti a Moisé Kisling, dopo che l'esperto Marc Ottavi, catalogatore ufficiale dell'opera del pittore polacco, ne aveva dichiarato la falsità. Le opere sono: Madame Hanka Zborowska nell'atelier, 1912 circa, olio su tela; due L'atelier, 1918 circa, olio su tela; Natura morta con ritratto, 1918 circa, olio su tela; Giovane donna seduta, Kiki, 1924 - 26 circa, olio su tela; Grande nudo disteso (Portrait d'Ingrid), 1929-1932 circa olio su tela.