Politica

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Perché stiamo facendo un’inchiesta sulle Camere di Commercio in Liguria? Semplice: perché abbiamo avuto molte segnalazioni, in provincia soprattutto, di uno scarso funzionamento di questi enti che si sarebbero trasformati in burocratici distributori di poltroncine, sfuggendo dal loro ruolo istituzionale: quello di promuovere l’impresa e il commercio i n tutti i suoi aspetti.

E dalle dichiarazioni anche autorevoli che abbiamo raccolto dalla Spezia a Savona, da Imperia a Genova le critiche sono molte e alcune abbastanza forti anche perché provengono da autorevoli personaggi dell’economia. Se in provincia sembra che il problema sia uno scarso peso politico e un altrettanto scarso impulso, a Genova è l’opposto: la Camera genovese è un vero motore politico con una presidenza molto forte e un reticolo di partecipazioni abbastanza complesso. La domanda che rivolgo al presidente Paolo Odone allora è questa? Non si possono “tagliare” alcune partecipazioni? Non si può semplificare il panorama? E che cosa ne pensa Odone di una riforma degli enti camerali nel senso che taluni proprio non si capisce perché esistano? Se si tratta di tenere in piedi Camere che svolgono soltanto una funzione notarile non basta un ufficio distaccato di un’ unica, grande e importante Camera ligure?

Il governo vuole semplificare: c’è addirittura un ministro (il leghista Calderoli) addetto alle semplificazioni. Da tutte le parti, a cominciare dall’Università, si eliminano gli sprechi, i doppioni, i corsi inutili o poco produttivi. I Municipi nelle città più piccole saranno finalmente cancellati. Purtroppo a Genova si salveranno anche se ci domandiamo a che cosa servano se non a elargire gettoni a presidenti e mini-assessori che alla fine, come si prevedeva, non contano nulla. Contano ben di più i comitati spontanei di cittadini. Idem per le Camere di Commercio. Se non hanno potere, se non hanno iniziative, se non fanno lobbing seriamente, a che cosa servono?