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Al centro dell'inchiesta 5 partite di Lega Pro 2014-15
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C'è anche il procuratore e agente Fifa Andrea Bagnoli tra i nuovi indagati dell'inchiesta Dirty Soccer ai quali è stato notificato un avviso di garanzia emesso dalla Dda di Catanzaro con l'accusa di avere alterato cinque
partite dello scorso campionato di Lega Pro. Tra i nuovi indagati figurano anche Vito Falconieri, e Michele Nardo, all'epoca dei fatti calciatore del Santarcangelo, e Tanja Djordjevic, persona di fiducia del finanziatore estero delle combine Uros Milosavljevic, già coinvolto nell'inchiesta.

Avvisi di garanzia sono stati notificati anche a persone già indagate: Ercole Di Nicola, all'epoca dei fatti direttore sportivo dell'Aquila, Raffaele Pietanza, uomo di fiducia di Massimiliano Carluccio (già indagato); Felice Bellini, della Vigor Lamezia; Sebastiano La Ferla, uomo di fiducia di Bellini; Mauro Ulizio, ex direttore generale del Monza e ritenuto ex socio occulto e direttore generale di fatto del Pro Patria; Massimiliano Solidoro, ex collaboratore tecnico del Savona
Calcio; Bagnoli è indicato dall'accusa anche come dirigente del Tuttocuoio all'epoca dei fatti anche se la società, nelle scorse settimane aveva escluso che svolgesse "alcun ruolo dirigenziale ne' di altra natura".

Con gli avvisi di oggi si conclude la fase dell'inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Catanzaro insieme al Servizio centrale operativo di Roma relativa alle intercettazioni telefoniche. Le indagini tuttavia vanno avanti sul materiale
sequestrato, soprattutto smartphone e computer, la cui analisi prosegue.

Secondo l'accusa, in occasione della gara Tuttocuoio-Gubbio del 29 marzo 2015 (1-0), Di Nicola, con l'intermediazione di Eugenio Ascari - un procuratore già indagato - e forte della disponibilità economica di Edmond Nerjaku (imprenditore albanese indicato come scommettitore/finanziatore di precedenti combine) si sarebbe prodigato per alterare il risultato con il sostegno
di Bagnoli. In occasione di Santarcangelo-Ascoli del 25 aprile 2015 (1-2), Ulizio, Carluccio, Marcello Solazzo e Raffele Pietanza (già indagati nelle precedenti tranche dell'indagine), avrebbero proposto al calciatore del Santarcangelo, Vito Falconieri, di perdere la partita dietro pagamento di un lauto compenso.

Anche in questa circostanza il gruppo, per finanziare la combine, si sarebbe avvalso di Milosavlevic, interessato grazie all'intermediazione di Di Lauro e, in questo caso, anche di Tanja Djordjevic, parente del serbo. Per Gubbio - Santarcangelo del 19 aprile (1-1), secondo gli investigatori della mobile, Carluccio, Solazzo e Pietanza avrebbero offerto una consistente somma di denaro a Falconieri affinché, insieme ad altri compagni di squadra, tra i quali Nardi, falsassero la prestazione per far perdere la loro squadra. In relazione a L'Aquila-Grosseto del 3 maggio (0-1), dalle indagini sarebbe emerso che Di Nicola avrebbe proposto ad un dirigente del Grosseto, al momento non identificato, di alterare la partita in modo che il risultato fosse di parità.

Infine, in merito a Juve Stabia-Vigor Lamezia, secondo l'accusa, Bellini e La Ferla, sicuri del finanziamento procurato da un soggetto maltese, Ilier Pelinku, al momento non compiutamente identificato, avrebbero
fatto giungere al presidente ed al direttore sportivo della squadra lametina la proposta di alterare il predetto incontro calcistico. In questa circostanza, però, sia Claudio Arpaia che Fabrizio Maglia, rispettivamente presidente e direttore sportivo della Vigor, non avrebbero accettano la proposta illecita.