sport

La Procura di Cremona oltre al tecnico della Nazionale mette nel mirino altre 103 indagati
4 minuti e 33 secondi di lettura
La Procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio per 104 indagati nell'inchiesta sul Calcioscommesse. Tra questi anche il ct della Nazionale Antonio Conte con l'accusa di frode sportiva in relazione solo alla partita AlbinoLeffe-Siena.

Per quanto riguarda Novara-Siena il procuratore Roberto di Martino ha chiesto l'archiviazione, cosi' come per l'originaria accusa di associazione a delinquere. Accusa che rimane per Cristiano Doni, Beppe Signori ed altri. Nel mirino altri ex calciatori tra cui Stefano Mauri, capitano della Lazio, e Omar Milanetto ex del Genoa per il match tra i laziali e i rossoblù.

Per altri dieci indagati, per lo più stranieri, la richiesta di rinvio a giudizio interverrà tra alcuni giorni. Il ct azzurro Conte nei giorni scorsi era stato difeso dal presidente federale Tavecchio che aveva dichiarato: “Antonio resta al suo posto, alla guida della Nazionale”.

LE ACCUSE - Associazione a delinquere e frode sportiva. Sono queste le accuse contestate, a vario titolo ai primi 104 imputati per i quali il procuratore di Cremona, Roberto di Martino, ha chiesto il rinvio a giudizio, dopo oltre quattro anni di indagini che hanno sconvolto il mondo del calcio. Tra loro calciatori, allenatori ma anche dirigenti. Nomi di spicco come, tra gli altri, Antonio Conte, Stefano Colantuono, Stefano Mauri e Beppe Signori.

CONTE: caduta l'iniziale accusa di associazione a delinquere e quelle in relazione a Novara-Siena rimane la presunta frode sportiva per Albinoleffe-Siena del 29 maggio del 2011: "Alcuni giorni prima della partita di ritorno, quando all'ultima giornata di campionato di serie B il Siena - è scritto nel capo d'imputazione - aveva già conquistato la promozione in serie A, laddove all'Albinoleffe occorrevano punti per accedere ai "play off", aveva luogo una riunione tecnica alla quale erano presenti l'allenatore Conte Antonio, il vice allenatore Alessio Angelo, il collaboratore tecnico Stellini e l'intera squadra del Siena, in occasione della quale, anche a seguito del 'benestare' di Conte, veniva presa la decisione definitiva di lasciare la vittoria all'Albinoleffe, nell'ambito di un contesto in cui si teneva conto anche del risultato della partita d'andata, vinta dal Siena".

COLANTUONO: con l'ex atalantino Cristiano Doni avrebbe condizionato Crotone-Atalanta del 22 aprile del 2011, in modo da conseguire il risultato finale di "over 2,5", conforme alle scommesse predisposte". "Doni, unitamente all'allenatore Colantuono e a Santoni Nicola concordava con il Crotone, squadra nella quale poteva contare sul portiere, poi nello specifico riserva, Emanuele Concetti, un over con pareggio, di comune utilità per le due squadre, che puntualmente si verificava con il risultato di 2-2".

MAURI: il laziale, che fu anche arrestato, secondo le indagini era in contatto con il gruppo degli scommettitori degli 'Zingari' e a lui si imputa la presunta combine di Lazio-Genoa del maggio 2011. Lo zingaro Hrisyian Ilievski gli avrebbe dato 60 mila euro. All'ex capitano nerazzurro è imputato di aver manifestato "la sua costante disponibilità, a favore del gruppo degli "zingari", ad alterare in cambio di denaro il naturale risultato di partite della Lazio nell'ambito del campionato 2010-2011, favorendone la vittoria anche ai fini di una migliore posizione in classifica e per poter far accedere la squadra alle massime competizioni europee.

SIGNORI (che nelle intercettazioni era chiamato "il bollito") capeggiava quello del Bolognesi, a cui era legato anche uno dei Mister X dell'inchiesta - uno dei personaggi la cui identità sarebbe emersa solo in un secondo tempo, che secondo qualche giocatore dirigeva il traffico delle scommesse dall'Una Tocq hotel di Milano. Si tratta di Francesco Bazzani che si avvaleva di molte conoscenze nel mondo del calcio, tanto da risultare "ampiamente introdotto nell'ambiente del Modena, assiduo frequentatore della tribuna e degli ambienti riservati ai calciatori ed agli addetti ai lavori" ma, anche del Brescia, del Milan e della Lazio.

LE SENTENZE  - L'omessa denuncia per Antonio Conte, stessa imputazione per Stefano Mauri: la giustizia sportiva ha già punito i protagonisti del calcioscommesse, di quella stessa inchiesta di Cremona che oggi ha chiesto il rinvio a giudizio per 104 indagati, tra cui il ct della nazionale, il giocatore della Lazio, e l'attuale tecnico dell'Udinese, Colantuono. Conte, a cui il pm ha contestato la frode sportiva, era stato squalificato 10 mesi (poi ridotti a 4), mentre il laziale è stato fermato per nove (squalifica scontata a sei).

ANTONIO CONTE: squalificato dalla Figc per 10 mesi, quando era tecnico della Juventus, per omessa denuncia nell'ambito del procedimento sul calcioscommesse. L'allenatore è stato prosciolto per Novara-Siena, ma è stata confermata anche dalla Corte di Giustizia federale l'accusa per Albinoleffe-Siena. La squalifica di Conte è stata poi ridotta a quattro mesi dal Tribunale Nazionale d'Arbitrato e l'allora tecnico della Juve torna ad allenare l'8 dicembre 2012

STEFANO MAURI: squalificato per 9 mesi per doppia omessa denuncia nelle presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011. Pena ridotta poi a 6 mesi dal Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport. Nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse Mauri era stato arrestato e poi scarcerato dopo una settimana passando ai domiciliari. Mauri torna a giocare a febbraio 2014 in tempo per il derby contro la Roma.

CRISTIANO DONI: punito prima con uno stop di tre anni e sei mesi e poi squalificato per altri due anni per un'altra inchiesta sempre sul calcioscommesse.

GIUSEPPE SIGNORI: cinque anni di squalifica per l'ex azzurro - che non giocava piu' ma era comunque tesserato Figc - compresa la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della federazione: in pratica, radiato.