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Violenza e soldi, il pallone nostrano rischia di sgonfiarsi perché senza progetti
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 L’Italia dal 2018 riconquista una squadra in piu’ in Champions ma il suo calcio rotola proprio male. Da una parte una soddisfazione dall’altra piu’ di una preoccupazione. Intanto l’aggressione terribile ai calciatori del Taranto, Lega Pro, assaliti con coltelli da un gruppo di tifosi. Ennesima pagina nera del pallone nostrano che qualche settimana fa aveva visto sulle prime pagine le auto bruciate al presidente del Pescara Sebastiani. Non c’è fine a violenza e collusioni con la malavita intorno a questi episodi.


E poi lo strappo clamoroso tra i big del pallone nazionale, Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma, Lazio e Fiorentina con il resto della compagnia. Niente accordo sui proventi dei diritti televisivi e spaccatura con le altre società. Nessun accordo per il Presidente di Lega e muro contro muro che rischia di portare ad un vergognoso commissariamento del carrozzone calcistico. Senza governance e progetti si finisce per picchiarsi attorno ad una torta milionaria che i grandi club vorrebbero tutto per se e le altre che sopravvivono grazie a quei soldi ovviamente non ci stanno.


Ma avanti così non si fa strada. In Premier, in Bundesliga ma anche in Ligue 1 hanno saputo tutti trarre profitti oltre alle tv, in Italia no e ci sono pure club indebitati fino al collo, due anni fa sembra gia’ dimenticato è saltato il Parma, ovvero la settima delle sorelle che contavano.