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Tanti problemi nelle serie minori
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Tutto sommato, a salvarsi, per ora, è la serie A. Nessuno scandalo particolare, qualche buon giocatore in arrivo, una squadra finalista in Champions e le altre protagoniste in Europa League.

Ma dalla serie B in giù il calcio italiano sta vivendo una stagione che sembra la fine di un impero. Nella cadetteria si è abbattuto il ciclone Catania: Pulvirenti ha ammesso di aver comprato 5 partite, tremano non solo i siciliani, che anzi, sono quasi rassegnati, ma anche altre società mentre chi è solido, come l'Entella spera nella riammissione.

Ieri l'addio di Mario Macalli: lo storico padre padrone della Lega Pro si è dimesso insieme a tutto il Consiglio Direttivo e, bontà sua, ha detto: "Di cose me ne rimprovero a migliaia, ma ho sempre trattato tutti i club allo stesso modo. Ho sbagliato alcune scelte e a volte bisogna prenderne atto". Per la cronaca va ricordato che, all'atto dell'iscrizione sono "saltate" 4 società mentre 12 non hanno presentato la fidejussione prevista.

E che dire dello scandalo scoppiato 50 giorni fa nella Lega Dilettanti con le incredibili frasi del presidente Belloli sul calcio femminile? Una vicenda al limite dell'assurdo in un altro campionato che, come la Lega Pro, è spesso troppo inquinato da inchieste e scandali legati alle scommesse.

Se il calcio italiano, dunque, prova a rialzare la testa con le big, la sensazione è che resti, comunque, un gigante con i piedi d'argilla, dove nella base c'è qualcosa che non va. E che andrà messo a regola d'arte al più presto anche per far si che torni ad essere quel serbatoio indispensabile per il massimo campionato.