salute e medicina

Progetto di sostegno alla domiciliarità anziani fragili attivo da giugno
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Presentati nell’ex Ospedale Frugone di Busalla la nuova residenza protetta “Frugone”, integrata con un centro diurno di secondo livello, e l’innovativo progetto di sostegno alla domiciliarità destinato ad anziani fragili, che verrà attivato a giugno.

“Questa Giunta regionale – ha affermato la vicepresidente e assessore alla Sanità e Politiche sociali di Regione Liguria Sonia Viale - ha deciso di potenziare l’offerta sanitaria di questo territorio, dopo la progressiva riduzione decisa dalla precedente giunta, fino alla chiusura dell’ospedale Frugone, che due anni e mezzo fa abbiamo trovato in condizioni di degrado. Così, insieme alla Asl3 Genovese, l’anno scorso abbiamo avviato un progetto sperimentale, attivando un punto di primo intervento con il supporto dell'automedica, e oggi inauguriamo questa struttura che non è solo una residenza sanitaria per gli anziani ma è anche il luogo della sperimentazione fondamentale di una sanità a chilometro zero. 

La nuova struttura residenziale, gestita dalla Cooperativa Il Gabbiano, è posta al primo piano dell’ex Ospedale e si avvale di 19 posti letto totali, di cui 12 per anziani totalmente non autosufficienti e 7 per anziani parzialmente autosufficienti. Al piano terreno è presente il Centro Diurno di secondo livello con 10 posti a disposizione di pazienti con demenza. Entrambi i servizi sono operativi da febbraio 2018.

Inoltre a partire da Giugno 2018 la struttura di Busalla sarà anche sede della sperimentazione Asl3 di un modello di RSA Aperta che prevede - in sinergia con il Distretto Socio-Sanitario (Cure Domiciliari - MMG) e l’ATS n.37 Unione dei Comuni dello Scrivia - interventi domiciliari a sostegno della permanenza a casa, in condizione di tutela, di anziani fragili non autosufficienti.

Tali interventi rispondono all’esigenza di offrire una maggiore flessibilità e personalizzazione dei servizi della Rete Territoriale Socio-Sanitaria per le persone anziane fragili, garantendo a loro e alle loro famiglie - a parità di bisogno sanitario ed assistenziale - l’opportunità di scelta del luogo e della modalità delle cure. I percorsi assistenziali per le persone anziane non autosufficienti vedono quindi aggiungersi alla loro tradizionale articolazione dei luoghi di Cura - ovvero Residenziale e Semiresidenziale - un nuovo nodo, quello che ad ogni persona e famiglia è più caro: la Casa.

Ad oggi l’offerta domiciliare di servizi Socio-Sanitari è rappresentato dalle Cure Domiciliari nella continuità assistenziale ospedale-territorio (dimissioni protette) o dalle Cure Palliative, entrambi servizi a carattere temporaneo. Il modello di intervento domiciliare che si sperimenterà a Busalla intende rafforzare il sostegno agli anziani e alle famiglie che scelgono la casa come alternativa al ricovero definitivo in una struttura, ampliando l’offerta di servizi resi al domicilio, in base al bisogno individuale e rendendo così possibile realmente per la famiglia mantenere a casa il proprio caro.

L’offerta quindi si apre a un ventaglio di possibilità che partono dalla fornitura e somministrazione dei pasti, all’igiene personale e ambientale e possono arrivare all’integrazione degli interventi sanitari (infermieristici, riabilitativi, medici) svolti dalle Cure Domiciliari del Distretto Socio-Sanitario o di quelli sociali svolti dall’ATS attraverso pacchetti di prestazioni di intensità crescente da erogare al domicilio in base al Piano di Assistenza Individualizzato formulato dal Distretto Socio-Sanitario 10 Asl3 e condiviso con il MMG, l’Ambito Territoriale Sociale e l’Erogatore del servizio.

Le finalità, oltre al mantenimento della persona anziana non autosufficiente comorbida al domicilio, sono anche quelle di una riduzione degli accessi potenzialmente evitabili in Pronto Soccorso e dei ricoveri ospedalieri ovvero in generale dei Consumi Sanitari, attraverso un costante monitoraggio delle condizioni cliniche dell’assistito, dell’aderenza alle terapie prescritte, di una socializzazione attuata anche attraverso il coinvolgimento delle Associazioni territoriali.

Il servizio, che non ha carattere di urgenza, sarà attivo 7 giorni su 7 e 365 giorni l’anno avvalendosi del personale e del know-how della Residenza Protetta “Frugone” sotto il coordinamento di Asl3.