politica

Un silenzioso ma inesorabile lavoro
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Claudio Burlando ha ripreso in mano saldamente le redini della corrente renziana più forte in Liguria, quella che fa capo alla capogruppo del partito in Regione, Raffaella Paita, al consigliere che raccoglie più preferenze cioè Valter Ferrando con le propaggini di Cavarra a Sarzana e Miceli a Savona.

E’ stato un silenzioso ma inesorabile lavoro che, tra un porcino (raro) e un galletto (più semplice)  ha rinsaldato amicizie e compatibilità che erano andate in sonno dopo la disfatta che il gruppo aveva guadagnato alle elezioni regionali, suscitando l’ira di Luca Lotti e Lorenzo Guerini che si erano abbondantemente spesi appoggiando questi notabili liguri.

Checché ne dicano gli altri dirigenti che alimentano altre correnti e correntine, questi resuscitati oggi danno fastidio, soprattutto agli altri renziani, issimi o non issimi. Regazzoni, intanto, segna ogni giorno che passa una frattura in progress con la sua madrina politica, proprio la Lella e dialoga anche con la parte maggioritaria del Pd genovese, quella divisa tra Pippo Rossetti e Alessandro Terrile.

Un casino generale che rischia di diventare drammatico se, come chiede il partito a Roma, si dovesse fare il congresso a fine febbraio per scegliere il nuovo segretario regionale che libererà il commissario Ermini, ansioso di non varcare mai più il passo del Bracco dal calvario genovese, se non per venire a comprarsi una cravatta da Finollo o mangiare buone trenette al pesto dai Panizza.

Intanto ognuno alimenta il pentolone degli ipotetici candidati-sindaco. Gli ultimi soffi sussurrano nomi improbabili: vicini di casa, amici di famiglia, parenti alla lontana.