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Nel mirino degli ambientalisti una marca affiliata a un gruppo thailandese
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Blitz di centinaia di volontari di Greenpeace entrati in azione a Firenze, e nei supermercati di altre 25 città italiane, per protestare contro il tonno in scatola di una nota marca italiana del settore e la multinazionale thailandese proprietaria dello stesso marchio.

Tonno che, sostiene il movimento ambientalista, viene "in gran parte pescato con metodi non sostenibili". A Firenze, riferisce una nota, i volontari di Greenpeace hanno agito in due grandi supermercati "mettendo nel carrello della spesa tutti i prodotti" della marca criticata e sostituendoli da un cartello che accusa la marca di lasciare "il mare vuoto come questo scaffale".

"I prodotti quindi - prosegue il testo - sono stati portati in giro per il supermercato per l'intera giornata, impedendo così ai consumatori di diventare complici inconsapevoli della distruzione degli oceani. Azioni analoghe si sono svolte in tutta Italia, anche con l'aiuto di altre persone".

L'iniziativa fa parte di una campagna internazionale di Greenpeace contro Thai Union - il colosso del tonno in scatola proprietario in Italia del marchio - accusato di praticare una pesca non sostenibile. Proprio in queste settimane la nave di Greenpeace 'Esperanza' si trova nell'Oceano indiano per rimuovere "i famigerati Fad, strumenti di pesca distruttivi usati anche dalle navi che riforniscono Thai Union".

Oltre 300 mila persone in tutto il mondo, sostiene Greenpeace, hanno firmato una petizione per convincere la multinazionale thailandese a cambiare rotta. Questo week-end centinaia di consumatori in Italia, Francia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti si sono uniti a Greenpeace. Avevano dato la "promessa di convertirsi a una pesca 100% sostenibile entro la fine di quest'anno, ma nel 99% dei suoi prodotti si trova ancora tonno pescato con metodi distruttivi", dichiara Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia che accusa la multinazionale.

"La pesca eccessiva e distruttiva - ha aggiunto - sta mettendo in crisi le principali popolazioni di tonno in tutto il mondo, e uccide migliaia di altri animali marini, tra cui varie specie di squali. Non possiamo restare a guardare. Il futuro degli oceani dipende anche dalle scelte che facciamo quando mettiamo una scatoletta di tonno nel carrello della spesa".