porti e logistica

Il presidente dell'autorità di sistema: "Nuova diga, giovedì prima firma"
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"Sui binari a Sampierdarena è ancora tutto fermo. La città deve far sentire in modo anche drammatico quanto è importante questo investimento senza il quale il porto non può funzionare come un terminal moderno". Lo ha detto a Primocanale, in un incontro a Terrazza Colombo, il presidente dell'autorità portuale di Genova-Savona, Paolo Emilio Signorini. L’incontro, a cui ha partecipato il cluster marittimo, è stato organizzato dall’editore di Primocanale Maurizio Rossi, membro della commissione lavori pubblici del Senato nell’ultima legislatura. 

Il riferimento è al collegamento ferroviario tra il porto di Sampierdarena e la zona del Campasso, in attesa della futura concessione di Calata Bettolo e Terminal Sech. Una mancanza che rischia addirittura di vanificare i benefici portati dal Terzo Valico. Signorini aveva annunciato il 23 ottobre in un convegno a Terrazza Colombo che sarebbe stata firmata una convenzione con Rfi per realizzare l'opera. Ma l'accordo al momento non esiste e la progettazione non è partita: "Sul Vte abbiamo risolto - spiecifica il presidente - mentre sull'altro fronte abbiamo ancora criticità". 

Per questo l'incontro di mercoledì, che vedrà la partecipazione di Toti, Bucci e di Aponte (Msc), sarà importantissimo per il futuro dello scalo: "Servirà a mettere in chiaro che il parco ferroviario di Sampierdarena riguarda diversi terminal - spiega Signorini - e potremo far sentire la voce degli operatori a Rfi. Tutta la città deve prendere coscienza dell'importanza di questo momento per lo sviluppo dei prossimi anni".  

LA DIGA

Buone notizie arrivano, invece, sul fronte della nuova diga foranea. 
"Giovedì - ha annunciato il presidente del porto -  firmeremo la convenzione per cui Invitalia farà da stazione appaltante per il rifacimento della Diga. È il primo passo concreto per vedere avviata l'opera. Questo progetto servirà a capire quali modalità dovremo seguire per questa nuova diga".

I DRAGAGGI

Uno dei temi affrontati è quello dei dragaggi. "Spenderemo 700 mila euro di dragaggi nel porto vecchio usando come tecnica quella delle spalmature - spiega Signorini - Questi lavori li completeremo entro la fine dell'anno. Abbiamo poi una gara da 10 milioni, che riusciremo a usare non prima di 2 anni e mezzo, per opere che prevedono la rimozione del materiale dragato. Dal punto di vista ambientale questo ha un impatto molto più rilevante. Nel porto storico non abbiamo limitazioni, mentre i 10 milioni servono per mantenere un'assoluta situazione di tranquillità negli anni a venire.

L'ESEMPIO USA

"Il viaggio negli Stati Uniti - racconta Signorini - aveva tre scopi principali: dialogare con New York e Boston per vedere come stanno affrontando il tema del gigantismo navale e vedere che impatto ha sulle autorità portuali e sulle infrastrutture. Non sentono la pressione del Far East in termini di potenza commerciale della Cina. Hanno una grande attenzione al tema porto-città, che era il secondo tema della visita. Sono rimasto francamente sbalordito dagli interventi di Boston, che ha fatto investimenti molto significativi con tutto il waterfront. La port authority di New York ha speso 2,2 miliardi in dragaggi, anche se devono scavare anche roccia. Boston ha speso 350 milioni".