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L'Irlanda annuncia il ricorso. Apple:"Faremo appello, fiduciosi di vincere"
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L'Irlanda ha garantito alla Apple fino a 13 miliardi di euro di benefici fiscali illegali, secondo le regole Ue sugli aiuti di stato, e adesso dovrà recuperarli. Lo ha detto la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager comunicando la decisione all'Antitrust europeo.

Siamo "in profondo disaccordo con la Commissione" europea sulla pesante penale inflitta a Apple per il trattamento fiscale ottenuto sull'isola, afferma il ministro delle Finanze irlandese, Michael Noonan. "Tale decisione - annuncia - non mi lascia altra scelta che cercare l'appoggio del governo per fare appello".

E arriva anche la replica dell'azienda guidata da Tim Cook: "La Ue punta a riscrivere la storia di Apple in Europa, ignorare le leggi fiscali dell'Irlanda e rovesciare il sistema fiscale internazionale. Il caso della Commissione non riguarda l'ammontare delle tasse che paga Apple, ma quale governo incassa i soldi". La decisione, avverte il colosso informatico, "avrà profonde conseguenze sugli investimenti e posti di lavoro in Europa". Apple "paga tutte le tasse, faremo appello e siamo fiduciosi di vincere".

Secondo l'Antitrust Ue, l'accordo fiscale con l'Irlanda ha consentito a Cupertino di pagare imposte di appena l'1% sui profitti Ue nel 2003, scese addirittura allo 0,005% nel 2014. La Commissione Ue può chiedere di recuperare aiuti di stato illegali per un periodo di 10 anni retroattivo a partire dalla prima richiesta di informazioni inviata alla Apple, che è avvenuta nel 2013.

Ora l'Irlanda deve recuperare le tasse non pagate da Cupertino per gli anni che vanno "dal 2013 al al 2014, fino a 13mld di euro più interessi". Di fatto, il trattamento fiscale riservato alla Apple da Dublino le ha consentito per anni di evitare di pagare le tasse sui profitti generati dalle vendite nell'interno mercato unico Ue, grazie alla decisione presa dalla società di registrare tutte le vendite in Irlanda.

Questa struttura fiscale, però, spiega la Commissione, è "tuttavia al di fuori della competenze del controllo Ue sugli aiuti di stato", per questo "se altri Paesi" europei ora "richiedessero a Apple di pagare più tasse sui profitti" relative allo stesso periodo temporale sotto le loro regole fiscali "questo ridurrebbe la somma da recuperare per l'Irlanda".

"Questa non è una multa ma sono tasse non pagate, è una differenza molto importante.
Personalmente - ha aggiunto ironicamente la responsabile dell'Antitrust Ue - mi sarei sentita in dovere di dare una seconda occhiata alla mia fattura fiscale se le mie tasse fossero scese allo 0,005%".

Vesteger ha poi spiegato che "spettera al 100% all'Irlanda decidere se fare ricorso o meno" contro la decisione, aggiungendo che se altri Paesi Ue o terzi richiedessero in base alla loro legislazione il recupero delle tasse inevase sui prodotti venduti sul loro territorio la cifra per l'Irlanda diminuirebbe. Lo stesso dicasi se parte di questi profitti non tassati andassero per ricerca e sviluppo negli Usa, ha aggiunto Vestager.