cronaca

Il cardinale a guida della diocesi della Lanterna per altri due anni
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 "Esprimo la mia profonda riconoscenza al santo padre Francesco perché, ancora una volta, ha espresso fiducia e stima nei miei confronti e nel ministero pastorale che compio a Genova per mandato della Chiesa” con queste parole, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, ha commentato la notizia della sua proroga "per almeno due anni" a guida della diocesi della Lanterna.


“Sono riconoscente e grato al Pontefice insieme ai miei sacerdoti ed alla comunità cristiana – ha proseguito Bagnasco -, e continuo il mio ministero per il tempo che il Santo padre ha voluto benevolmente prorogare con rinnovato entusiasmo, convinzione e spirito di profonda comunione con la chiesa universale e con la nostra amatissima diocesi".

Ai giornalisti che lo hanno incontrato oggi pomeriggio nel salone dell'Episcopio, il cardinal Bagnasco ha anche indicato le priorità per i prossimi anni "che sono nel mio cuore già da tempo". Per prima cosa "la pastorale giovanile, con particolare attenzione al mondo della scuola, visto che siamo nel decennio dell'educazione, e la scuola è una delle agenzie educative più importanti e rilevanti, insieme alla famiglia". In secondo luogo "la pastorale vocazionale, connessa alla pastorale giovanile, per incentivare, rimotivare ed incoraggiare l'attenzione alle vocazioni, in particolare al sacerdozio ed alla vita religiosa, di fronte ad un diffuso calo numerico delle vocazioni in Italia e in Europa".

Il confermato Arcivescovo di Genova parla anche del legame giovani-politica in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo: “I giovani ci devono essere, non devono ritirarsi e questo vale per tutti, anche se le situazioni non sono sempre chiare sulla scelta migliore".
Bagnasco lancia dunque un forte appello contro l'astensione e sollecita i giovani che andranno al voto per la prima volta. “I giovani – ha proseguito - devono essere ben consapevoli di questo grande compito, diritto e grande responsabilità, di fronte alla composizione sociale e politica e non lasciarsi guidare da slogan o da promesse fasulle ma di ragionare. E ragionare, in questo caso vuol dire guardare i risultati, le promesse possibili e non le utopie, guardare alla necessità di una onestà politica, umana, morale che è compito di tutti, anzitutto per coloro che hanno responsabilità pubbliche".

Il cardinale e presidente dei vescovi europei rimarca l’importanza dell’impegno e della partecipazione al voto: “La prima forma di partecipazione è esserci. Non dire, proclamare o criticare e poi non fare. Il primo fare è andare a votare, anche se a volte può essere difficile, ma questo non ci esime dalla partecipazione concreta. Non bisogna farsi imbonire dagli slogan o dai numeri che giorno per giorno vengono ammanniti". Infine, ha concluso Bagnasco bisogna “guardarci attorno concretamente, parlare tra di noi, magari farci illustrare certe cose che tecnicamente non conosciamo. Questa mi pare che sia espressione di una coscienza più adulta".