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I "no" sono stati 189, i sì 96 astenuti 17
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L'Aula del Senato dice "no" agli arresti domiciliari per il senatore di Ncd Antonio Azzollini. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. Hanno votato contro in 189, i sì sono stati 96 e 17 gli astenuti.

Palazzo Madama si è pronunciato sulla richiesta di arresto della procura di Trani di Azzollini per la vicenda del crac della casa di cura Divina Provvidenza. Il presidente della giunta per le Immunità del Senato, Dario Stefano, aveva proposto il sì all'arresto. Malumori nella minoranza Pd per la decisione.

"Attenti - ha avvertito la senatrice Dem Lucrezia Ricchiuti - all'immagine che diamo al nostro elettorato". "Che cosa è successo da quando in Giunta il nostro gruppo, che aveva letto le carte, ha votato a favore degli arresti domiciliari ad oggi? Cosa è cambiato?".

I dem criticano la richiesta di voto a scrutinio segreto. "Purtroppo - ha detto il capogruppo Luigi Zanda - nel Parlamento italiano il voto segreto è diventato un'arma politica, troppo spesso usata strumentalmente. Questo rende molto difficile interpretare correttamente il voto di questa mattina".

La difesa di Azzollini, c'è stato fumus persecutionis - Azzollini si è difeso per quasi mezz'ora nell'Aula del Senato affermando che nei suoi confronti c'è stato solo "fumus persecutionis integrato a sufficienza". Sciorina date e riporta fatti per dimostrare come si tratti di "ricostruzioni difficili da poter ritenere anche solo logiche". E avverte che contro di lui sono state usate testimonianze "contraddittorie" ritenute invece "attendibili", oltre ad un uomo "non autorizzato" che di fatto lo ha "spiato".