"La Liguria? A Roma non conta nulla. La Valle d'Aosta - dieci volte meno popolata - prende più soldi. Società Autostrade è uno dei padroni d'Italia, una delle lobby che comandano in questo Paese. Sono riusciti ad aumentare i pedaggi su una delle tratte più vergognose e ignobili". L'attacco arriva dal senatore Maurizio Rossi, componente della Commissione Trasporti, dopo l'enensima giornata infernale per i viaggiatori nel ponente della regione.
Un incidente tra un auto e un tir, il mezzo pesante che va a fuoco, la tratta Varazze-Arenzano chiusa per due ore, poi il delirio nel tardo pomeriggio con code che superano i 10 chilometri. Centinaia di persone incolonnate anche in Aurelia, senza avere informazioni certe. Una scena che si ripete e che accende nuove polemiche sulla sicurezza della rete, tra standard non rispettati e pedaggi che continuano ad aumentare.
"La nostra autostrada non è in linea con le norme europee - prosegue il senatore Rossi - e rimane aperta grazie a deroghe. Ci sono pochissime corsie d'emergenza. Non sono mai stati fatti investimenti, Autostrade non ha nessun progetto al momento, a meno che non si parli della Gronda, un'opera che vedremo, se va bene, tra 15 anni".
Un problema che, secondo il parlamentare ligure da cinque anni a Roma, dipende dallo scarso peso politico, ma anche dal sistema elettorale: "Quando c'erano le preferenze, i candidati per farsi rieleggere dovevano essere legati al territorio, oggi sono legati solo al capo del partito e meno fanno più ottengono. Solo una persona ha fatto qualcosa, il presidente Toti, il solo che abbia un po' di potere a livello nazionale. Speriamo che cambi la situazione delle maggioranze".
"Al ministero dei trasporti si guarda sempre al resto del Nord Ovest e al Sud, mai alla Liguria", continua il senatore. E poi l'influenza delle regioni autonome: "Secondo me andrebbero abolite. Hanno potuto chiedere tutti i soldi che volevano perché i loro 12-13 voti erano determinanti. Sarà una battaglia dura".
Intanto le associazioni dei consumatori preparano nuove azioni collettive. "Bisogna fare in modo che vengano applicate le giuste multe in caso di mancata informazione agli utenti - spiega Emanuele Guastavino, presidente di Adoc Liguria - nell'immediato è questa la battaglia che feremo. Apriremo tavoli di confronto con i gestori di tutti i servizi. Devono capire che i consumatori non sono mucche da mungere, le tariffe aumentano tutti gli anni ma il livello di servizio poi deve essere adeguato".
Sul fronte della sicurezza la partita riguarda anche i lavoratori. Per salvaguardare chi opera nei cantieri (proprio in A10 l'anno scorso morirono due operai investiti da un tir) è stato sottoscritto un accordo in Prefettura e in Consiglio regionale è stata depositata una proposta di legge a firma Pd. "Si partirà dagli edili e si proverà a estendere a tutti la nuova disciplina", spiega Fabio Marante, segretario genovese della Fillea-Cgil. La novità principale è che nei cantieri potranno accedere i responsabili della sicurezza incaricati dai sindacati, che in futuro potrebbero godere di un finanziamento dalla Regione.
porti e logistica
Autostrade in Liguria care e insicure, Rossi: "Basta lobby, cambi il sistema"
Ennesima odissea, il senatore: "A Roma non contiamo nulla"
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