Qualcuno lo ha già ribattezzato il blitz di Natale. Il 24 dicembre infatti Autostrade per l'Italia con il suo ufficio legale ha perfezionato l'acquisto da privati, si dice a cifre quasi raddoppiate rispetto a quanto offriva la struttura commissariale, cinque aree nella zona di Ponte Morandi. Ha chiuso una trattativa con le sei aziende che a seguito del crollo di ponte Morandi hanno chiuso la loro attività. Le imprese sono Ferrometal, Lamparelli, Grabarino, Acremoli, Varani Francesco, Venturi, tutte sul lato ovest della zona rossaUna mossa che era nell'aria e che è diventata realtà. Resta da capire con quale finalità. C'è chi suggerisce che l'operazione possa essere propedeutica ad eliminare in fase processuale cinque potenziali ricorrenti che, una volta ceduta l'area di proprietà, rinunciano così ad ogni azione legale.
Ma c'è anche un'altra possibile spiegazione. Quei terreni acquistati da Autostrade per l'Italia, come tutti gli altri, ora dovranno essere ceduti alla struttura commissariale. Autostrade potrebbe rifiutarsi di cederli, la struttura commissariale come da decreto procederebbe all'esproprio, ma Autostrade e il suo ufficio legale in seguito potrebbero ricorrere proprio su questo atto.
In altre parole il procedimento di demolizione e ricostruzione del ponte non verrebbe intaccato, ma così Autostrade per l'Italia avrebbe un nuovo jolly da giocarsi a livello giudiziario contro lo Stato e quel decreto che, in questo modo, li avrebbe ulteriormente penalizzati.
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