cronaca

Dopo la nomina a commissario per la ricostruzione del ponte
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In poco più di un anno, Marco Bucci si trova a essere uno degli amministratori più potenti del Paese. Sindaco di Genova, ora accumula anche l’incarico di super commissario alla ricostruzione, cioè quel signore che dovrà, a ogni costo, demolire il maledetto ponte Morandi, alcuni caseggiati sottostanti e ricostruire un nuovo ponte che consenta alle due città di Genova che stiamo vivendo molto male oggi, di riallacciarsi. Capite bene che è un incarico da far tremare i polsi.

Bucci è poco politico (fin troppo poco) e molto pragmatico. Questa è una ottima chance per quello che dovrà diventare. L’essere al contempo sindaco lo mette in una posizione favorevole: spesso dovrà dialogare con il suo alter ego. E abbiamo buoni motivi di ritenere che andranno d’accordo.

Dovrà andare molto d’accordo con il governatore Toti che oltre ai problemi legati al suo ruolo , gioca un ruolo delicatissimo a livello politico nazionale, a pochi mesi delle elezioni Europee dove qualcosa, chissà che cosa, dovrà succedere nel panorama politico italiano.

Bucci è espressione dell’area leghista, anzi del viceministro Edoardo Rixi che lo volle fortemente candidato, quando Toti pensava a altri nominativi.
Tutto ciò lo rafforza nei confronti del governo.

Ma Bucci deve stare molto attento.

Intanto in casa. Come fa a fare il sindaco di una città devastasta, il presidente dell’area metropolitana e il super commissario? Insomma è un uomo, si fa il mazzo, ma non può trasformarsi di Superman anche perché non ha alle sue spalle uno staff di giunta così forte e in grado si togliergli un bel pezzo di lavoro che dovrebbe svolgere a Palazzo Tursi.

E poi deve stare in guardia dai suoi sponsor di Roma. Ci hanno provato con Gemme, poi forse con qualcun altro senza mai trovare un accordo serio su un nome serio. La scelta di Marco Bucci è furbetta. Diamo la patata bollente al sindaco: se ce la fa (come tutti si augurano) ci guadagnerà lui ma anche il Triumvirato Conte-Salvini-Di Maio. In caso sciaguratamente contrario la responsabilità sarà tutta locale.

Un retro pensiero cattivo? Può darsi, ma visto quello che stanno combinando nella Capitale consiglierei al buon Bucci di corazzarsi bene e chiedere garanzie soprattutto sulla indispensabile e radicale modifica del Decretuccio. Si corazzi con certezze, soldi, iniziative decise e condivise, tempi certi. Dica ai romani: ci sto a patto che…..

La sua battaglia è anche la nostra. E noi genovesi vorremmo vincerla.