porti e logistica

Ci sarebbero agevolazioni fiscali anche per le attività correlate
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Istituire anche a Genova una Zona economica speciale, ZES, che, alla stregua di quanto accade in altri Paesi, ad esempio la Polonia, consenta di trovare soluzioni logistiche che includano, oltre al momento portuale, anche quello di lavorazione e manipolazione delle merci a condizioni economiche e fiscali favorevoli. È una delle proposte emerse dall'assemblea di Spediporto, l'associazione degli spedizionieri di Genova, al palazzo della Borsa di Genova, a voce del presidente Alessandro Pitto.

"Abbiamo scelto titolo #genoaportpride perché vogliamo che la città ritrovi l'orgoglio del suo porto, che ci sia un vero legame tra le due realtà, lasciando da parte i conflitti che a volte hanno caratterizzato i loro rapporti".

Spediporto, che ha messo a confronto i candidati sindaco di Genova per la prima volta seduti l'uno accanto all'altro sui temi dello scalo, ha illustrato i dati di una articolata ricerca, che mettono in evidenza l'entità del porto nell'economia non solo cittadina: nel 2016 record di 2.297.917 contenitori, 3600 aziende e migliaia di addetti circa il 7 per cento delle totali, in contributo nazionale di tasse e accise superiore all'8 per cento.