cronaca

Venerdì 20 si discute il piano ri ricapitalizzazione da 900 milioni
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Meno tre alla data ics per Banca Carige. Il piano di rilancio dell'istiito di credito che prevede una ricapitalizzazione da 900 milioni complessivi (700 di aumento e 200 di prestito) è prevista per venerdì 20 settembre. Tra le stanze di via Cassa di Risparmio è da tempo partita la conta.


Sul raggiungimento del quorum non sembrano esserci grossi dubbi, come spiega Silvio De Fecondo, presidente dei piccoli azionisti di Banca Carige. Ma per l'ok al piano sarà necessario il raggiungimento del voto dei due terzi. E' qui che si gioca il futuro della Banca. E allora proprio dai piccoli azionisti arriva l'appello a tutti per presentarsi venerdì all'assemblea: "E' importante che partecipiamo nel numero più alto possibile - spiega De Fecondo -. Noi chiediamo il riconoscimento economico concreto nei confronti dei piccoli azionisti che hanno sostenuto la banca, i commissari ci hanno riconosciuto questo e quindi è giusto partecipare il più possibile". Il tema centrale è quello della partecipazione all'assemblea: "Ci sono state dai grandi azionisti manifestazioni che hanno lasciato intuire la loro partecipazione e il loro voto favorevole, poi ovvio, resta l'incognita di come si comporteranno i soci che non si sono espressi al momento" precisa De Fecondo che fa chiaro riferimento a Vittorio Malacalza, principale azionista di Carige che negli ultimi quattro anni ha investito 423 milioni di euro.

"Noi non lo sentiamo da maggio, poi il silenzio totale, ora aspettiamo venerdì" racconta ancora De Fecondo. E sì perchè da quella che sarà la scelta di Malacalza dipende il via libera o meno del piano di ricapitalizzazione. Nel caso arrivasse l'ok a prendere la maggioranza di Carige sarebbe Cassa Centrale Banca.  "Per noi il piano è molto importante, e l'assemblea del 20 settembre rappresenta lo spartiacque che determinerà il futuro di Carige - spiega Renato Biasizzo del sindacato Fabi Carige -. I problemi della banca sono iniziati nel 2013 con le rilevazioni fatte dalla Banca d'Italia sull'attività gestionale, poi c'è stata una pluralità di amministratori delegati che si sono susseguiti, ognuno di loro ha presentato un piano industriale che però non è mai stato approvato". Ancora poche ore poi l'esito dell'assemblea farà il quadro sul futuro di Banca Carige.


- DA CENTO PICCOLI SOCI ESPOSTO CONSOB SU ASSEMBLEA:
Franco Corti, in rappresentanza di cento piccoli azionisti Carige contrari al riassetto Fitd-Ccb, 'La voce degli azionisti', ha presentato un esposto in Consob sull'assemblea di venerdì chiamata ad approvare l'aumento di capitale della banca. Corti segnala tra l'altro la mancanza di "trasparenza circa finalità ed effetti dell'aumento proposto nonché sulle conseguenze sull'azionariato". Rispetto all'esclusione del diritto di opzione, l'esposto dei piccoli soci Carige afferma che "nessun concreto interesse cogente viene evidenziato dalla relazione (dei commissari, ndr) e le ragioni di tale esclusione vengono, apoditticamente, individuate nell'assenza di soluzioni diverse". Rispetto poi al prezzo della ricapitalizzazione, "ai sensi di legge la relazione deve contenere i criteri adottati per la determinazione del prezzo di emissione", afferma, sostenendo che "i commissari hanno determinato tale prezzo esclusivamente in base ad un ipotetico valore di mercato determinato, per relationem, sulla scorta di un parere esterno non reso pubblico".