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Dopo le tensioni del passato ceduti oltre 300 mila metri quadrati
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E’ stato firmato oggi l’accordo che dà il via alla reindustrializzazione delle aree non utilizzate della centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure, in provincia di Savona.

L’accordo prevede l’insediamento della società Vernazza Autogru che dislocherà sui oltre 300 mila metri quadrati divenuti ora di sua proprietà le proprie attività di manutenzione, formazione, ricerca, assemblaggio di grandi opere e logistica.

L’accordo è stato sottoscritto dal direttore generale di Tirreno Power Spa, Fabrizio Allegra e dall’amministratore delegato di Vernazza Autogru Srl, Diego Vernazza, del  presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, del presidente della Provincia di Savona e sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano, del sindaco di Quiliano Alberto Ferrando.

 Vernazza Autogru è un’azienda di respiro internazionale coinvolta in numerose opere come la messa in sicurezza del ponte Morandi o meno recentemente gli stadi di Torino, Nizza, Lione nonchè le operazioni di recupero del treno sui binari di Andora nella linea ferroviaria di confine. 

Diego Vernazza ha annunciato che oltre ai 150 dipendenti del gruppo è previsto da subito un impatto positivo sul lavoro per gli interventi di ristrutturazione e costruzione che saranno realizzati, per un primo lotto, in circa 18 mesi.

Nei prossimi cinque anni Vernazza ha in previsione inoltre di assumere altre 50 persone e di produrre un indotto di occupazione per almeno 160 persone.

Altro aspetto importante è quello della formazione: non esiste in Italia una scuola per diventare operatori di mezzi per il sollevamento pesante e nella nuova cittadella Vernazza saranno formati 200 giovani ogni anno. Il nuovo bando formativo per i giovani della zona è stato annunciato già oggi.

Questo accordo fa seguito a quello firmato alcune settimane fa da Tirreno Power con il polo savonese dell’Università di Genova grazie al quale vengono messi a disposizione spazi per aule e laboratori, permettendo all’Ateneo di trasferire all’interno del sito di Vado Ligure attività scientifiche di didattica e sperimentazione.

 Tirreno Power a Vado Ligure ha in funzione una centrale per la produzione di energia elettrica alimentata a gas naturale ma ha reso disponibili tutte le aree precedentemente utilizzate per la produzione con il carbone. I gruppi a carbone sono stati oggetto di sequestro nel 2014 e in seguito, nel 2016, l’azienda ha deciso di procedere alla loro chiusura definitiva.

A causa del sequestro circa 120 lavoratori della centrale e centinaia dell’indotto rimasero da un giorno con altro senza un luogo in cui lavorare. A seguito della decisione di non riaprire quella parte di impianto l’azienda avviò per la prima volta in Italia e di concerto con i sindacati un articolato programma per ridurre l’impatto sociale. 

Il piano aveva l’obiettivo attraverso ricollocamento, formazione, incentivazione e reindustrualizzazione del sito finalizzata a creare nuova occupazione di offrire a tutti i lavoratori una soluzione. Con l’accordo firmato oggi Vernazza ha anche assunto gli ultimi lavoratori della centrale che non avevano trovato una collocazione.