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L'assessore dell'ex giunta Pericu si candida con una lista civica
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È l'uomo che ha capovolto il traffico di Genova e non ce la ricordiano più quella rivoluzione che cambiò il modo di circolare, via XX solo in giù e tutto il resto. È l'assessore che dipinse di blu le aree di parcheggio e insegnò ai genovesi a parcheggiare, dietro pagamento, almeno sotto casa. 

Già, ha un nome profetico, Arcangelo e sarà anche per questo che il suo annunciato ritorno sui cieli politici della nostra città va studiato con molta attenzione. Arcangelo Merella, già potente assessore, nell'oggi considerato “magico” decennio del sindaco Beppe Pericu, già ultimo segretario provinciale del Psi e oggi funzionario della Regione Liguria, ha annunciato il lancio di una lista civica per le prossime elezioni comunali.

Lista civica punto e basta, ma con il background di questo ex ma non troppo, che ha saputo lasciare dieci anni fa la politica e l'amministrazione pubblica in ruoli chiave, senza strappi e tante nostalgie e oggi si riaffaccia alla ribalta in linea con i tempi: sempre più incalzanti post su Facebook, una serie di messaggi sulla città, progetti, analisi pratiche e mai troppe polemiche su come Genova è amministrata, dopo Marta Vincenzi, successora di Pericu e oggi nelle mani di Marco Doria.

In questi anni di distanza e di discontinuità dal regno di Pericu, del quale lui era un'architrave importante, Arcangelo Merella ha lavorato brillantemente prima alla Fiera di Parma, poi in Regione Liguria, sotto il cui tetto è stato anche presidente di Infrastrutture Spa.

Che cosa sarà ad averlo rispinto verso la politica attiva, verso la sfida cittadina? Merella non è un Dinosauro, per usare le definizioni oggi di moda, che bollano gli ex molto ex della Prima, ma anche della Seconda Repubblica, che non vogliono mollare la presa e cercano di restare sulla scena politica e magari di tornarci a tutti i costi con la loro ingombrante mole. Lui è uscito con eleganza ed ora si ripresenta, probabilmente mosso da quel sacro fuoco della passione politica che da ragazzino lo aveva spinto tra i socialisti.

Certo che tentare l'assalto a Tursi nel baillamme di oggi, in un quadro confusamente tripartitico, chiedendo un consenso indeterminato, e appunto civico, dei cittadini è un bel azzardo. Merella vanta una buona scuola, quella di Pericu e degli assessori che lo aiutarono a gestire la città dal 1997 al 2007, a vivere anni molto diversi da questi, quando c'erano da spendere i soldi del G8 e quelli del 2004 di Genova, capitale europea della Cultura. Anni di post Tangentopoli, di berlusconismo arrembante, di Ds che si trasformavano in Pd, di una Lega bossiana, nordista e padana. Oggi è tutto diverso, ma i meccanismi per rimettere in careggiata la città non sono molto diversi, anche se non si possono violare i patti di stabilità e se c'è la marea dei 5 Stelle che monta, monta anche sotto la Lanterna.

Chissà se Merella arriverà fino in fondo e sfiderà tutti per la poltrona di sindaco? Intanto è decollato e non ci resta che aspettare dove andrà a piazzarsi o meglio - per restare nelle sue antiche competenze - dovrà andrà a posteggiare.