cronaca

I due si chiamano Manuel Merino e Marisa Rossi
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 Le fiamme che hanno avvolto l'abitacolo della Fiat 500, dove sono morti due settantenni, sono partite all'interno del veicolo. E' uno dei dettagli che emerge dalle indagini sul ritrovamento di due corpi carbonizzati avvenuto ieri pomeriggio a Camisano, località al confine tra Lerici e Ameglia, nello Spezzino.

Corpi che apparterrebbero a Manuel Merino di 73 anni e alla moglie Marisa Rossi di 77, residenti a Sarzana, storici commercianti del settore ittico. La certezza scientifica sulla loro identità potrà arrivare solo dall'autopsia, che la procura potrebbe commissionare domani o al più tardi lunedì, anche se ormai ci sono pochi dubbi: l'auto bruciata appartiene infatti al 73enne, mentre nel rogo è morto carbonizzato anche il cane di piccola taglia della coppia, oltre alla denuncia di scomparsa che in mattinata era stata presentata dal figlio della coppia, preoccupato per non aver più avuto notizie dai genitori.

Per i carabinieri, che fino a ora non hanno scartato alcuna pista, le ipotesi dell'omicidio suicidio e del doppio suicidio rimangono le più plausibili. Alla base del gesto estremo potrebbero esserci le condizioni economiche e sanitarie precarie della coppia: proprio per suffragare tale ipotesi, i carabinieri hanno sequestrato le cartelle sanitarie e altra documentazione trovata a casa della coppia.

Nel faldone prelevato dall'abitazione anche un piccolo libro dove Manuel Merino aveva ripercorso la storia della sua vita e di quella dei suoi cari. Certo è che la storia, ancora con poche certezze, si infittisce anche per il precedente che, nel 1988, aveva riguardato Manolo: l'uomo sparì improvvisamente e pochi giorni dopo la sua auto, una Mercedes, venne ritrovata nei pressi del fiume Magra completamente distrutta, bruciata anche in quel caso. Dopo più di un anno tornò a Sarzana, senza però mai svelare il mistero della sua scomparsa.