cronaca

Ipotesi tentato omicidio, all'esame i video delle telecamere
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"La violenza è da condannare sempre, a prescindere da chi la fa. Puniremo chiunque voglia sostituirla alla dialettica". Il sindaco Bucci e l'assessore Garassino prendono posizione sull'episodio di venerdì sera su cui adesso indaga la Procura per tentato omicidio. Ad aprire il fascicolo è stato il sostituto procuratore Marco Zocco. Secondo la denuncia di Genova Antifascista affidata a un post su Facebook, un gruppo di militanti di CasaPound, movimento di estrema destra, avrebbe aggredito alcuni attivisti in piazza Tommaseo, ferendone uno con una coltellata.

Sui fatti sta indagando la Digos, che ha depositato la prima informativa ai magistrati. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere, video che documenterebbero lo scontro fisico tra le opposte fazioni. Restano da capire alcuni particolari: ci sono state provocazioni? La ferita mostrata dalla foto online è riconducibile al 12 gennaio? Perché non è stata presentata alcuna denuncia ufficiale? Domande che troveranno risposta nei prossimi giorni grazie alle indagini avviate dala magistratura. E che imporranno a Comune, Prefettura e Questura una linea di comportamento per cercare di abbassare la tensione in vista del corteo antifascista del 3 febbraio.

Dalla giunta Bucci arriva intanto la risposta sollecitata da gran parte dell'opposizione. Una condanna senza colori. "La violenza è una cosa pessima che non è nella nostra Costituzione e nelle nostre leggi", ha detto il sindaco commemorando i partigiani uccisi al forte di San Martino. E ha dichiarato possibile la sua presenza al corteo antifascista: "Se sarà contro la violenza, sarò il primo".

"Le provocazioni continue da parte di molti che fanno politica fuori dall'arco costituzionale alimentano le teste calde. Queste cose non vanno assolutamente incentivate, e nemmeno le manifestazioni che sfociano in episodi di vandalismo su strutture pubbliche e private", ribadisce Garassino. Dunque tolleranza zero a prescindere dall'ideologia: "Vediamo di vincere i dibattiti con le idee, e non con le mani".

Nel frattempo, però, il centrosinistra presenterà in consiglio una mozione che impegna il sindaco e la giunta a non concedere spazi a formazioni politiche contrarie ai valori costituzionali. Il riferimento all'estrema destra è chiaro: si parla di "comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, trasnfobici e sessisti". La maggioranza a Tursi, finora, è piuttosto cauta e pensa di proporre una mozione più estesa che metta l'accento sull'azione violenta e non sull'ideologia. "Speriamo che ritirino la loro e capiscano che la nostra è più larga", ha aggiunto Bucci. "Vedremo cosa si deciderà – dice Garassino – Negare la parola è sempre sbagliato, è un segno di grande debolezza. Se non hai paura delle tue idee non temi il confronto".

Giovedì si riunirà il comitato per l'ordine pubblico in Prefettura. All'orizzonte c'è la mobilitazione del 3 giugno, ma anche l'assemblea in piazza De Ferrari del 31 gennaio. "Vietare manifestazioni? Ci confronteremo con questore e prefetto – annuncia Garassino – Di certo non tollereremo alcuna forma che vada oltre il rispetto delle regole".

"Bisogna evitare in tutti i modi che questo episodio abbia conseguenze e spirali varie. Dall' altro lato sicuramente l'autorità giudiziaria non avrà nessuna indulgenza o arrendevolezza su episodi di violenza fisica o verbale". Così il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi interviene sul caso e lancia l'appello: "Voglio avvisare tutti gli interessati - prosegue Cozzi - affinché riportino tutto nell'alveo della dialettica e del confronto".

"Le indagini - continua il capo della procura genovese - mirano anche a capire se non vi siano state contaminazioni, nell'episodio in questione, con altri ambienti, come quello dello stadio. Le modalità del gesto infatti non sono solo quelle di tipo "politico". Comunque, tutti quanti devono sapere che non ci sarà nessun trattamento benevolo per chi gira armato e prova a fare valere le proprie idee con i coltelli".

"Da parte nostra - conclude Cozzi - bisogna stare attenti a eventuali proliferazioni di fatti del genere che vanno repressi e soffocati sul nascere. Non si può assistere e aspettare che succedano fatti gravi. A chi c'era quella sera dico che se sa qualcosa ha il dovere di parlare per aiutare le indagini".