cronaca

Sul pc la password 'Hitler'
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 C'è anche il responsabile provinciale di Casapound Christian Corda tra gli indagati dalla Procura di Genova per l'accoltellamento ai danni di un antifascista di 36 anni avvenuto la sera del 12 gennaio nel quartiere della Foce a Genova.

Corda aveva scelto per proteggere i dati del suo computer una password quantomeno emblematica: "Hitler". Lo hanno scoperto questa mattina gli investigatori della Digos nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate nell'ambito dell'indagine. Oltre al responsabile provinciale di Casapound Genova Christian Corda, sono indagati per tentato omicidio in concorso Federico Gatti, 38 anni, e Manuel Di Palo, 32. Questi ultimi al momento non hanno alcun incarico ufficiale nel partito di estrema destra ma nel 2011 Di Palo risulta coordinatore di Casapound Liguria.

Oltre a pc e telefoni nelle abitazioni degli indagati sono stati sequestrati anche alcuni coltelli a serramanico, confezioni di spray al peperoncino, catene e adesivi chiaramente inneggianti al fascismo. Oltre agli indagati oggi sono stati sequestrati i telefoni cellulari di 13 giovani che militano in CasaPound e nella sezione giovanile del partito Blocco Studentesco. Tra loro ci sono due ragazze di cui una minorenne.

I telefoni sequestrati saranno analizzati da un perito nominato dalla Procura allo scopo di recuperare eventuali messaggi e whatsapp cancellati. Oltre ai cellulari sono stati sequestri adesivi, capi di abbigliamento e un coltellino. Le indagini della Digos hanno finora consentito di ricostruire con precisione la dinamica dell'aggressione: sarebbe emerso chiaramente come non si sia trattato di una rissa o di uno scontro tra gruppi antagonisti bensì di un vero e proprio 'assalto' organizzato da un gruppo formato dai militanti di estrema destra ai danni degli antifascisti che altro non hanno fatto che fuggire dopo aver visto i militanti di Casapound inseguirli brandendo bottiglie e cinghie.

Ci vorrà ancora tempo affinché il medico legale dell'Università di Pavia Luca Tajana depositi la perizia sulla ferita subita dall'antifascista, perizia che dovrà dire se quel fendente avrebbe o meno potuto uccidere. In caso di risposta negativa i reati verrebbero derubricati in lesioni.

"Confidiamo che l'accusa venga derubricata. Quella del tentato omicidio è una accusa infondata e la stessa magistratura sta valutando se ipotizzare altro". Lo ha detto il responsabile provinciale di Casapound Christian Corda dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati. "Non posso dire altro - continua Corda - perché siamo in una fase di indagini. Ma noi comunque ci siamo difesi quella notte da gente che ci ha aggredito. Valuteremo la dinamica e la questione con i nostri avvocati".