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“Si ricandida eccome! Scommettiamo?”
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“Si ricandida eccome! Scommettiamo?”. La battuta è di un personaggio politico molto scafato) del centrodestra e riguarda quello che potrebbe essere il nuovo atteggiamento del sindaco di Genova, Marco Doria, dopo questa tornata di elezioni amministrative.

Infatti se è quasi sicuro che durante la disastrosa votazione del bilancio di Tursi, con la giunta appesa alle assenze o al voto di qualche cambiatore repentino di casacca, i dirigenti locali del Pd avevano strappato al sindaco una promessa di “passo indietro” cioè l’annuncio della sua intenzione di non candidarsi da fare subito dopo i ballottaggi, oggi questa ipotesi sembra essere molto meno sicura. Anzi.

Il sindaco, infatti, convinto di avere una buona parte di città dalla sua parte, visto l’andazzo modestissimo della politica cittadina, ma soprattutto letti i risultati elettorali delle amministrative con un Pd renziano messo piuttosto male, si sarebbe rasserenato pensando che, essendo cambiato il panorama politico (Roma quasi perduta dal pd e quasi vinta dai 5 Stelle, Fassino neo renziano in difficoltà a Torino, Napoli all’arancione De Magistris, due stra-moderati in sfida a Milano), avrebbe ripensato al suo futuro.

L’angoscia tra le file del Pd locale è che in mezzo a questa palude colma di preoccupazioni, dopo i ballottaggi, a Doria possa davvero venire in mente di ricandidarsi. Ipotesi che getterebbe nello sconforto il partito che se così fosse non saprebbe più come uscire dalle secche se non con apertissime e rischiosissime primarie.

Quello che fece Adriano Sansa quando i notabili del partito gli diedero con poca eleganza il benservito (si candidò con una sua lista che ebbe un buon successo, il 14% dei voti) agita le notti dei pd. Ormai l’unica scialuppa di salvataggio è in una tripletta di vittorie a Milano con Sala, a Torino con Fassino e a Bologna con Merola, e noi aggiungiamo a Savona, altrimenti l’ipotesi potrebbe davvero diventare molto realistica.