economia

Il monito del sindacato: "Necessario per non finire in mano ai cinesi"
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Ansaldo Energia inaugura i nuovi impianti e il presidente di Cdp Costamagna, insieme al'ad di Cdp Equity Rivolta, affermano che "prevedendo lo statuto una quota di minoranza, nessuno vieta una partecipazione di maggioranza". Fa subito eco Antonio Apa della Uilm: "Sarebbe utile che a quest’affermazione corrispondessero dei fatti concreti".

"La Uilm - dice - ha sempre pensato che Cdp invece di intervenire dispensando risorse che rischiano di essere infruttifere, dovrebbe svolgere al meglio una funzione di sostegno di politica industriale a favore di imprese strategiche come Ansaldo Energia, per fare in modo di non perdere gli ultimi presidi industriali di eccellenza del sistema paese. Questo è possibile evitarlo perché, attraverso la svolta arrivata con l’acquisizione delle turbine di ultima generazione di Alstom, è necessario fare degli investimenti di innovazione tecnologica che allo stato attuale costano dai 150 ai 200 milioni di euro".

"Ansaldo Energia oggi non è in grado di sopportare una simile spesa - continua Apa - pertanto è necessario il contributo fattivo attraverso un progetto di ricapitalizzazione sostenuto da Cdp. Se ciò non avvenisse il rischio reale sarebbe da un lato quello di finire in mano ai cinesi di Shanghai Electric che detiene oggi il 40% di Ansaldo Energia, dall’altro poiché nel 2017 si libererà il 15% rimasto in Finmeccanica questa quota potrebbe far gola ai tedeschi della Siemens che avrebbero tutto l’interesse ad entrare in Ansaldo Energia non certo per svilupparla ma per altri fini. Dopo le battaglie fatte dalla politica, dalle OO.SS., dalle Istituzioni sarebbe un grandissimo errore se la Cdp non procedesse nella direzione auspicata".