salute e medicina

Macchinari cinesi e valori sballati: ipotesi di frode in forniture pubbliche
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 Nuove accuse per il primario del reparto di analisi dell'ospedale San Martino di Genova e per i due rappresentanti legali della azienda che aveva fornito il macchinario per le analisi per il tumore alla prostata sequestrato giovedì scorso dai carabinieri del Nas. I tre sono accusati oltre che di omessa segnalazione all'autorità sanitaria anche di frode in forniture pubbliche.

La nuova accusa è stata contestata in questi giorni dal pm Cristina Camaiori che coordina l'inchiesta. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le analisi che venivano fatte erano completamente sballate e i valori indicati falsi.

In reparto veniva usato un macchinario di fabbricazione cinese fornito in comodato d'uso da una ditta da cui l'ospedale comprava i kit per le stesse analisi. Nel laboratorio, però, c'erano due macchinari di un'altra società perfettamente funzionanti che non venivano usati. Le indagini erano partite dopo le segnalazioni fatte da medici di famiglia che si erano accorti dei risultati sballati. Tanto che il gup Massimo Cusatti aveva disposto il sequestro del macchinario come chiesto dal pm.