cronaca

Bucci: "Strada difficile, ma troveremo le risorse"
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Amt resterà pubblica. È stata approvata con 29 voti a favore - con la maggioranza hanno votato anche Movimento 5 Stelle e Chiamami Genova - e 4 astenuti (i consiglieri della Lista Crivello) e 5 voti contrari del Pd, la delibera sulle "linee di servizio per l'ottenimento del contratto di servizio del Tpl sul bacino unico metropolitano genovese secondo il modello dell'in house providing in capo a un unico gestore pubblico".

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Il voto in pratica mantiene pubblica Amt e, in seguito a una delibera della città metropolitana, consentirà di accorpare Atp per la gestione diretta del servizio di trasporto sul bacino metropolitano. Applausi dalla delegazione dei lavoratori e dei sindacalisti che hanno seguito il dibattito.

"Oggi abbiamo di fronte due strade - aveva detto Bucci in aula - una che dice di andare con la gara, strada facilissima per gli amministratori ma più difficile per chi sta in azienda. Una seconda strada, più difficile per l'amministrazione, è quella di fare l'assegnazione in house. Noi ci sentiamo di percorrere questa strada per difendere l'azienda pubblica. Troveremo i fondi per farla".

Le probabilità di riuscire, ha spiegato Bucci, sono intorno all'85%. "Ma io ritengo mio dovere, verso la città, verso i lavoratori di Amt di provarci - ha sottolineato Bucci - È per questo motivo che abbiamo fatto questa delibera e per questo dobbiamo farla entro il 30 settembre, come richiesto dalla legge. Se alla fine perdiamo faremo tutto il possibile per fare una gara dove, ovviamente, la nostra azienda sia vincitrice. E su questo mi impegno".

"Abbiamo il timore che in assenza di investimenti certi del Comune
, per questa strada si tornerà ad incidere sul costo del lavoro o sul taglio delle linee. Per questo, abbiamo votato contro". Lo affermano i consiglieri comunali del pd a proposito della delibera che sancisce l'indirizzo dell'amministrazione comunale ad assegnare il servizio di trasporto pubblico a una società in house.

"Come Gruppo consiliare del Pd abbiamo richiesto più volte, durante le Commissioni consiliari, di poter avere informazioni sugli attuali livelli di elaborazione di un piano industriale e indicazioni sulle risorse che il Comune intende mettere a disposizione dell'azienda affinché sia possibile ottenere le autorizzazioni che la legge prevede per questo tipo di assegnazione", spiegano i consiglieri, sottolineando che "non ricevendo alcuna risposta in Commissione" hanno scelto la strada degli emendamenti alla delibera "mirati a svelare le vere intenzioni da parte dell'amministrazione comunale nel compiere il difficile percorso che consente l'assegnazione in house con le attuali normative, senza correre il rischio di pesanti penalizzazioni economiche".