cronaca

Alla ripresa dell'orario invernale ne mancheranno 150
1 minuto e 30 secondi di lettura
Nuove grane in arrivo per Amt. Le cento assunzioni che dovevano risolvere almeno in parte la penuria di autisti restano solo sulla carta. Tutta colpa di una delibera della (defunta) giunta Doria che vincola l’ingresso di nuovo personale ai pensionamenti col sistema del ‘fondino’ regionale. In altre parole entra solo il 90% di chi esce. E il buco da 200 unità fa sempre più paura in vista di settembre, quando il servizio dovrà riprendere a pieno regime.

“Siamo arrivati al termine della querelle sul decreto Madia, ma scontiamo ancora gli effetti della scorsa amministrazione – lamenta Luca Lagomarsino di Ugl Trasporti – Per fortuna la legge è stata modificata, sono partite le prime 30 assunzioni, ma mi sa che ci fermeremo qui. La giunta Doria non ha nemmeno considerato chi andrà in pensione”. Le uscite – e quindi le sostituzioni – avvengono gradualmente, al ritmo di due o tre ogni 15 giorni. Una cadenza che porterà ad avere circa 150 autisti in meno al ritorno dell’orario invernale.

“Ci saranno poi ulteriori problemi – aggiunge Lagomarsino – perché ogni autista assunto non entra subito in servizio. Deve fare due settimane di formazione in aula e una settimana di guida sulle varie linee della rimessa ci viene assegnato. Ci troveremo in condizioni peggiori dell’anno scorso”.

Per gli arruolati, invece, è un continuo tour-de-force dove diventa impossibile conciliare il lavoro col resto della vita. “Gli autisti hanno solo due settimane di ferie date secondo calendari rigidi. E badate che non servono solo per andare al mare, ma ad esempio per accompagnare un partente all’ospedale, andare alla comunione del figlio o altri impegni quotidiani. Ci sono colleghi con 120 giorni di ferie residui e non riescono a smaltirle”.