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Decisivi il no del centrodestra e il forfait della maggioranza
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Bocciata in Consiglio comunale a Genova la delibera sull'aggregazione Iren-Amiu: 14 i voti a favore, 19 i contrari e 6 astenuti. Scivolone della maggioranza che arriva al termine di una lunga seduta in sala rossa, intervallata da numerose sospensioni e ben 63 emendamenti, alcuni approvati. I lavoratori in Comune hanno accolto la notizia con una rumorosa esultanza. In giornata era andata in scena la protesta con un corteo che ha bloccato la Sopraelevata. 

Da fonti interne al Consiglio comunale, il sindaco starebbe valutando l'ipotesi delle dimissioni. Terminata a Palazzo Tursi la riunione straordinaria della giunta Doria per decidere il da farsi, nessuno ha rilasciato dichiarazioni. Sono usciti gli assessori comunali Gianni Crivello, Isabella Lanzone, Anna Dagnino, Italo Porcile e Franco Miceli senza pronunciare una parola.

All'entrata, poco dopo le 20.30, facce basite e no comment degli assessori all'ingresso del gabinetto del sindaco. Ma è chiaro che il voto negativo dell'assemblea su una delibera così importante come quella che avviava il percorso di privatizzazione della partecipata dei rifiuti Amiu con l'ingresso di Iren Ambiente potrebbe provocare le dimissioni della giunta o di un assessore a tre mesi dalla fine del mandato prevista per maggio 2017.

Decisiva l'opposizione compatta del centrodestra, che ha deciso di votare no come anticipato da Primocanale. Lo stesso governatore Toti aveva invitato pubblicamente a negare il consenso. Oltre ai cinque consiglieri del Pdl e ad Alessio Piana (Lega Nord) hanno votato no i due consiglieri M5s e i tre di Effetto Genova, più i due di Federazione della Sinistra. Ma soprattutto a Doria sono mancati i voti della maggioranza: le consigliere Pederzolli e Nicolella di Lista Doria e i tre consiglieri di Percorso Comune, che si sono astenuti. Ora si dovrà valutare se il sindaco e la sua giunta sono in grado di portare a termine il mandato amministrativo.

Il sindaco ha solo rilasciato un comunicato: "Il voto irresponsabile di oggi apre una fase drammatica per Amiu. E’ stata bocciata una proposta seria che avrebbe garantito un futuro all’azienda, consentendo la proroga del contratto di servizio e la indispensabile dotazione di impianti, contenendo al minimo la tariffa a carico dei genovesi. Al contrario la rinuncia a questa prospettiva non potrà che avere effetti pesanti sulla Tari per evitare il dissesto di Amiu. Il sindaco Doria è impegnato in queste ore insieme alla Giunta a valutare gli scenari che si sono aperti per la città, per i genovesi e per i lavoratori di Amiu". 


LE REAZIONI

"Non potevamo che votare no a una delibera fatta malissimo - spiega Stefano Balleari (gruppo Pdl) - non sono stati recepiti i nostri emendamenti per spalmare il debito su 30 anni anziché 10, sarebbe stato meglio ritirare la delibera e metterla nelle mani di Iren. Ora Doria potrebbe anche dimettersi". 

"C'è stata un'assoluta mancanza di strategia delle giunte di centrosinistra per i rifiuti - ha affermato Enrico Musso (Lista Musso) - che indecise e con incertezze gestionali hanno portato Amiu al disastro, la Giunta Doria non ha mantenuto le promesse della campagna elettorale per la difesa del pubblico proponendo una privatizzazione senza una vera liberalizzazione".

"Iren voleva conquistare Genova grazie alla Giunta Doria, - ha attaccato Andrea Boccaccio (M5S) - e il Comune non avrà la forza per negoziare con la multinazionale grazie ai traditori che l'hanno fatta entrare".

"Era una delibera da ritirare, sono stanco di sentire dalla Giunta Doria che 'questo è il male minore' - ha detto Alessio Piana (Lega Nord) - la Giunta Doria non rappresenta più Genova".

"Sembra che sia colpa dei cittadini il disastro Amiu, - ha rincarato Paolo Putti (Effetto Genova) - la Giunta Doria voleva vendere Amiu nel momento peggiore della sua storia".

"La gestione delle aziende partecipate genovesi ha mirato al consenso e alle assunzioni - ha affermato Giovanni Vassallo (Percorso Comune) - non sono state costruite strategie industriali e una sinistra ideologica ha rovinato le imprese comunali".

"Il centrodestra in modo compatto dà un voto politico - ha affermato Lilli Lauro (Fi) - non possiamo essere la stampella di una Giunta che detestiamo politicamente".

"Il programma elettorale del 2012 metteva al centro il controllo pubblico delle aziende comunali - ha sottolineato Marianna Pederzolli (Lista Doria) - non la privatizzazione, la delibera non garantisce al Comune di controllare Amiu, l'operazione è stata cucita su misura per l'ingresso di Iren".

"Un provvedimento arrivato fuori tempo massimo" anche per Gianpiero Pastorino (FdS), secondo il quale si è trattato di un "ricatto quello della Giunta Doria".

Sul fronte del sì "un buon provvedimento, tardivo", l'ha definito Simone Farello (Pd). "Votando a favore perdiamo consenso, ma chi fatturerà sul 'no' se fosse al governo dimostrerebbe la sua incapacità", ha aggiunto.

"Chi fa politica la deve fare con dei progetti sulla carta, non con le parole, - ha sottolineato Enrico Pignone (Lista Doria) - chi mi accusa di aver tradito le mie idee sbaglia. Nel 2020 scade il contratto di servizio di Amiu, i lavoratori verrebbero messi a gara, solo con l'aggregazione potevamo difenderli, preferisco l'alleanza con un'azienda come Iren che il Comune può controllare al fallimento di Amiu".

GLI ANTEFATTI 


Il consiglio si era riunito a distanza di una settimana dal rinvio della delibera in Consiglio martedì scorso. La delibera per "definire i criteri operativi con cui aggregare la società partecipata per la raccolta dei rifiuti, Amiu, a Iren Ambiente Spa", se approvata, avrebbe dato il via alla privatizzazione del servizio di igiene urbana a Genova con l'ingresso di Iren inizialmente al 51%. Alla seduta hanno assistito alcuni comitati contrari alla delibera e una delegazione di commercianti contro l'aumento della Tari.

La seduta pomeridiana si è aperta con l'intervento del sindaco Marco Doria che aveva ribadito la volontà di "dare mandato ad Amiu a iniziare la trattativa con Iren Ambiente, l'obiettivo raggiunto sarà sottoposto nuovamente al Consiglio comunale".

"Il nuovo socio apporterà capitali per realizzare gli investimenti necessari alla costruzione dei nuovi impianti - ha sottolineato - creerà le condizioni di una proroga del contratto di servizio dopo il 2020, in caso contrario la gestione del ciclo dei rifiuti verrebbe messa a gara, con rischi per i lavoratori, una delle figure che abbiamo pensato di tutelare". La seduta è stata sospesa due volte per le riunioni di maggioranza e opposizione, e per alcuni chiarimenti tecnici sulla quindicina di ordini del giorno e la sessantina di emendamenti al testo.

"Sconcerta che la Giunta Doria abbia portato in Consiglio comunale l'alleanza industriale tra Amiu e Iren a due mesi da fine mandato, un piano con molti punti deboli, il centrodestra è favorevole alle privatizzazioni, ma il nostro cartellino è rosso, non bianco". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine dei lavori del Consiglio regionale aveva invitato lo schieramento di centrodestra in Consiglio comunale a votare 'no'

"Il centrodestra è favorevole all'ingresso dei privati nel ciclo dei rifiuti genovese, all'anno zero nonostante le nostre sollecitazioni, ma il piano della Giunta Doria ha alcune pecche: l'assenza di investimenti strategici sul nostro territorio, della tenuta del piano nel lungo periodo. Ci sono molte cose che non tornano nel piano: non chiarisce gli investimenti, dove saranno smaltiti i rifiuti, quali impianti saranno istallati in Liguria e come sarà messo in sicurezza il sistema".

"Se la delibera non passasse, ormai siamo alle elezioni, a maggio si voterà a Genova, i tempi per un commissario sarebbero veramente stretti, potrebbe fare davvero poco - aggiunge - il centrodestra deve presentare in campagna elettorale un serio piano di apertura ai privati delle municipalizzate".