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Lo scontro con l’azionista Fondazione
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E adesso Banca Carige minaccia querele. Lo fa con una nota ufficiale, nella quale si precisano alcuni aspetti a valle dall’accoro con il gruppo Apollo per le vendita delle compagnie assicuratrici. In conclusione del documento, infatti, si legge: “Banca Carige informa inoltre che, qualora necessario, provvederà a tutelare la propria reputazione in ogni sede a fronte della diffusione di notizie false, tendenziose e speculative, e dunque ingannevoli, da chiunque provengano, nell’interesse della regolarità del mercato, nonché a tutela dei dipendenti, degli azionisti e dei clienti e della Banca”.

Quando si tratta di rimostranze nei confronti dei mass media di solito sono più esplicite, mentre quel “da chiunque provengano” sembra un chiaro messaggio a tutti quegli esponenti della Fondazione, siano essi componenti del consiglio d’amministrazione o del consiglio di indirizzo, che nelle ultime ore hanno messo nel mirino il top management della banca, il presidente Cesare Castelbarco Albani e l’amministratore delegato Piero Montani, per l’esito negativo degli stress test della Bce sui principali istituti di credito europei. Una polemica surreale, che all’interno sta alzando un autentico polverone e che potrebbe avere il proprio epicentro venerdì, quando si riuniranno i consigli della Fondazione.

Anche in questa prospettiva e probabilmente per arginare i timori
di alcuni consiglieri ora innervositi dagli scenari aperti dalla pagella della Bce - dopo aver trascorso intere settimane a discettare sul nulla e/o sul taglio degli emolumenti, sebbene le condizioni finanziarie dell’ente richiedessero questo gesto in termini ben più tempestivi, come voleva il presidente Paolo Momigliano – il vertice di Banca Carige ribadisce nella nota alcuni concetti: “ Banca Carige ha visto confermata la propria adeguatezza patrimoniale come certificato dall’esito dell’Asset Quality Review. Il CET1 risulta superiore al requisito minimo dell’8 per cento, “più elevato sia rispetto al minimo regolamentare (4,5 per cento) sia rispetto al minimo aumentato del margine di conservazione del capitale (7,0 per cento)” (fonte comunicato stampa Banca d’Italia 26/10/2014)”.

Alla luce di ciò, rileva la banca, “l’accordo di cessione raggiunto con Apollo Management Holdings L.P., in coerenza con quanto previsto dal Piano Industriale a suo tempo approvato dal rinnovato organo amministrativo di Banca Carige, rappresenta il primo passo verso la realizzazione del Capital Plan che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre a BCE per far fronte alla prospettata esigenza di una supplementare dotazione di capitale.

Si sottolinea che tale incremento è previsto a seguito dell’esercizio di Comprehensive Assessment nel caso di Stress Test con un teorico scenario avverso che, come dichiarato da Banca d’Italia, sempre nel già menzionato comunicato stampa del 26 ottobre 2014, “è stato appositamente costruito in modo da costituire una vera prova di resistenza delle banche a condizioni estreme. Nel caso italiano lo scenario è molto sfavorevole perché ipotizza una grave recessione per l’intero periodo 2014-16, dopo quella già sofferta dall’economia italiana nel 2012-13 che faceva seguito a quella del 2008-2009; ipotizza inoltre un riacutizzarsi del debito sovrano. Questo ipotetico scenario utilizzato nella simulazione configurerebbe quindi un collasso dell’economia italiana, con gravi conseguenze ben oltre la sfera bancaria”.

Infine l’osservazione secondo cui “una volta realizzato il Capital Plan, Banca Carige porterà il proprio capitale di miglior qualità ai livelli confrontabili con i best player europei”.