Altri "premi scandalo" spuntano in Comune a Genova per tre dirigenti imputati per omicidio colposo e falso nel processo per l'alluvione del 2011 che provocò la morte di sei persone, tra cui due bambine. Hanno ricevuto premi per obiettivi raggiunti Sandro Gabelli, ex capo della protezione civile, Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha. A sollevare il caso il padre di una vittima.
"E' un'amara sorpresa che lascia senza parole. Genova, i genovesi e mia figlia non si meritano tutto questo. Io cerco di stare calmo, ma tutta questa vicenda ti lascia un senso di impotenza addosso". Marco Costa, il papà di Serena, la ragazza di 19 anni morta nell'alluvione del 4 novembre 2011, continua a lottare per dare giustizia alla figlia. Ma non riesce a spiegarsi come mai tre dei dirigenti comunali a processo per quei tragici eventi, abbiano ricevuto un premio dal Comune per gli obiettivi raggiunti.
"In tutti questi anni ho chiesto che venisse messa una protezione al civico due di via Fereggiano, dove sono morte cinque persone trascinate da un vortice d'acqua, ma nessuno ha mai fatto nulla. Questi dirigenti premiati avrebbero potuto fare una colletta e provvedere. Oppure avrebbero potuto destinarli per un'altra opera per la messa in sicurezza da qualche altra parte. Sarebbe stato un segnale da parte loro, magari sarebbero riusciti a riscattarsi. E invece abbiamo ricevuto un'altro smacco da tutta questa vicenda. Queste persone dovrebbero prendersi le conseguenze per quanto fatto, ma tutto questo dimostra che abbiamo un sistema inefficace", ha detto Costa.
Gianfranco Delponte, Pierpaolo Cha e Sandro Gambelli, sono stati 'premiati' per i risultati ottenuti nel 2013. Sono a processo per l'alluvione del 2011 con le accuse di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso e calunnia. Sandro Gambelli ha ammesso il falso. "Finora per i tre dirigenti vale la presunzione di innocenza. Qualsiasi giudice del lavoro ci avrebbe condannato se avessimo fatto diversamente. Quando il Comune ha avuto delle prove certe ha licenziato subito i suoi dipendenti, ma ora non abbiamo ancora delle prove certe e vale il principio di garanzia e di presunzione di innocenza". Così l'assessore comunale al Personale Isabella Lanzone ha commentato le reazioni alla notizia. Il Comune "ha spostato da tempo i tre dirigenti ad altri incarichi di minor responsabilità in altri settori, e con remunerazioni inferiori. Ci dobbiamo attenere alla normativa del lavoro a garanzia del dipendente, che non ci consente una valutazione di opportunità".
I tre hanno preso tra 5.700 e 6.800 euro per stipendi tra i 73 mila e i 93 mila lordi annui. Sandro Gambelli e Gianfranco Delponte hanno avuto stipendi decurtati del 20% circa a seguito del demansionamento. Per l'assessore Lanzone "il problema è sorto sui premi liquidati nel 2014 relativi al lavoro svolto nel 2013. E' comprensibile il dolore dei familiari delle vittime dell'alluvione 2011, ma si tratta di una parte di retribuzione, non di un premio, prevista dalla legge. Si tratta di emolumenti legati al lavoro svolto nel corso del 2013. Ai tre dirigenti non abbiamo liquidato le retribuzioni di risultato al 100%, ma a percentuali inferiori, la valutazione che gli abbiamo dato non era piena".
Nelle scorse settimane 4 dirigenti erano stati premiati per la prevenzione idrogeologica. Pochi giorni dopo c'è stata l'alluvione. Per il lavoro svolto per la sicurezza idrogeologica della città il Comune aveva premiato, nel giugno scorso, Stefano Pignasco, ingegnere, imputato per l'alluvione di Sestri Ponente del 2010 (9.400 euro), l'ingegner Enrico Vincenzi (6.100), il capo dell'area tecnica del Comune, l'architetto Laura Petacchi (17.600) e Monica Bocchiardo, responsabile della protezione civile del Comune (7.100).
LA DIFESA - Il premio che Pierpaolo Cha ha ricevuto non c'entra nulla con il Fereggiano o con la protezione civile. Riguarda altre mansioni che lui ha ricoperto prima dell' alluvione". Lo ha detto l'avvocato Giancarlo Bonifai, difensore di uno dei tre dirigenti sotto processo per l'alluvione di Genova del 2011 che hanno ricevuto dei premi dal Comune. "Io stesso - continua il legale - ho presentato all'udienza preliminare il Pec, Piano esecutivo di gestione, per dimostrare come Cha non ricoprisse ruoli di protezione civile". Lo stesso Cha preferisce non parlare con i giornalisti. "Mi attengo a un ordine di servizio del Comune, per cui non posso parlare con la stampa. Potrà rispondere l'ufficio del personale". "Non posso rilasciare alcuna dichiarazione, se volete un commento potete chiedere all'assessorato competente, alla direzione del personale e a chi ha fatto le valutazioni" ha detto all'ANSA un secondo dirigente, Gianfranco Delponte, I legali di Delponte e Sandro Gambelli hanno precisato: "C'è un processo in corso e non è il caso di rilasciare alcuna dichiarazione".
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Alluvione 2011, premi 'scandalo' a dirigenti del Comune di Genova
A sollevare il caso il padre di una vittima
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