cronaca

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I sei morti nell’alluvione che devastò Genova nel novembre 2011 potevano essere evitati. E' questa la drammatica conclusione a cui sono arrivati i consulenti della procura di Genova.
 
Se gli indagati tra cui l’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi che devono rispondere a diverso titolo di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, falso e calunnia. "Se fosse stato completato il deviatore del Fereggiano - scrivono i consulenti - non si sarebbero potute creare, con i soli allagamenti, condizioni tali da travolgere quelle persone".

Parimenti "se la gestione delle scuole fosse stata più precisa quelle persone, o almeno cinque di esse, non si sarebbero trovate dove hanno perso la vita".

LE TELEFONATE TRA CENTRALE E POLZIA - Ora ci sono anche le trascrizioni delle telefonate di quel 4 novembre 2011 a Genova tra la centrale operativa e la polizia municipale:"
"Sono stato al nido e ... ci vuole una barca per portarli via". È questa una delle frasi delle conversazioni.
Alle 11.56 del 4 novembre 2011 la situazione sta precipitando. Un agente della Municipale chiama la Centrale operativa: "sono la portatile del Fereggiano... il Fereggiano praticamente è... è sulla strada cioè qua inizia a essere veramente pericoloso. La strada è già un fiume e il Fereggiano è al muro di cinta, tra un po’ viene fuori".
 
Sottofondo una voce di donna dice: "Fagli chiudere la strada". "È da un po’ che chiamo la sezione - prosegue l’agente della municipale - ma abbiamo crateri ovunque e tra un po’ ce ne dobbiamo andare". Centrale: "ho capito...".

La conversazione va avanti fino a quando si sente l’operatore Coa che si rivolge a altri "Senta, c’è una pattuglia in via Fereggiano dice che potrebbe esondare da un momento all’altro... di chiudere completamente la strada... la chiudiamo?" e poi rivolto all’agente "chiudete.. fate la chiusura".

Alle 12.01 l’acqua è ovunque, la strada impraticabile. Ancora una conversazione: "Guarda qua, una signora sta cadendo.." dice un operatore della polizia municipale alla radio e dopo poco «qui è tutto un fiume guarda c’è anche un bidone dell’Amiu che sta vagando per strada». L’operatore al Coa: "... tra un po’ muoio".

Anche i cittadini telefonano al Coa. Alle 12.14 una donna chiama: "Ho un problema grave. Mia nipote ha riparato in un portone perché stava per essere travolta. Un signore della Guardia di finanza l’ha aiutata. Sono preoccupatissima". E l’operatore: "Non si stia a preoccupare le dica di non uscire di casa".

Alle 12.26 si prepara la tragedia: "Ciao che situazione c’è lì?". "È tragica proprio", "U belin siamo in alluvione".
 
LE ACCUSE DI GAMBELLI - L’ex dirigente della protezione civile del Comune di Genova Sandro Gambelli attacca l’ex sindaco Marta Vincenzi.

Racconta agli investigatori che l’ex primo cittadino e l’ex assessore alla protezione civile Francesco Scidone, il pomeriggio del 4 parteciparono ad una riunione in cui pianificarono un falso verbale del comitato di protezione civile per ridurre al minimo le loro responsabilità.

E dai verbali di interrogatorio, invece, la Vincenzi si difende dicendo che "Quello che ha dichiarato Gambelli è falso". Nell’interrogatorio, i pm leggono all’ex sindaco la frase di Gambelli: "Scidone utilizzò delle frasi che non posso ricordare con precisione ma il cui senso, chiarissimo ed esplicito, posso esprimere dicendo che affermò una cosa del tipo: "non possiamo dire che il volontario alle 12 non c’era perché altrimenti scoppia un bordello».

L’ex primo cittadino, inoltre, nel primo interrogatorio del 30 gennaio riportò i suoi spostamenti di quel giorno. Ma secondo gli investigatori la Vincenzi diede degli orari falsi. 

UN VOLONTARIO RACCONTA LA VERITA' - "Escludo, perché non c’ero, di aver dato segnalazioni per il rio Fereggiano e non mi risulta che l’abbiano data altri della mia squadra perché l’auto di servizio, in quel momento, era bloccata nel traffico e impossibilitata a raggiungere la zona". Così Andrea Mangini, volontario di Protezione civile, ha “smontato” il contenuto del verbale del Comitato comunale di Protezione civile che secondo l’accusa è stato falsificato e per il quale è accusata di falso la ex sindaco Vincenzi.
 
"Non riesco a spiegarmi - ha detto Magnini alla squadra di pg - su cosa abbiano basato tale indicazione posto che nessuno del mio gruppo ha dato indicazioni in tal senso".

Eppure, gli dicono gli inquirenti, nella relazione del Comitato comunale di Protezione civile si legge che "alle 12 (pochi minuti prima dell’esondazione) il volontario incaricato del presidio dinamico del Fereggiano, come da procedura, riferisce che il livello del torrente è alla base della riga gialla della mira", ossia un livello di pericolosità medio. "Il contenuto dell’atto che mi avete letto - chiosa Magnini - non corrisponde al vero".