cronaca

Le parole del difensore dell'ex sindaco di Genova
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 Per la tragedia dell'alluvione di Genova del novembre 2011, in cui persero la vita sei donne, ci "furono delle manchevolezze, ma non dell'allora sindaco Marta Vincenzi. E in questo processo ci dovrebbero essere altri condannati". Lo ha detto l'avvocato Franco Coppi, il legale dell'ex primo cittadino, che questa mattina ha chiesto l'assoluzione della Vincenzi perché gli errori furono commessi dagli altri.


"In primo luogo dal volontario Mangini che non si trovava sul Fereggiano e che quindi non fece arrivare al comitato le informazioni esatte per prendere le decisioni adeguate. Anche perché la situazione inizia a diventare critica dopo le dieci del mattino e se il Coc avesse avuto le informazioni adeguate ci sarebbe stato tutto il tempo per prendere le decisioni". Ma la colpa fu anche dei presidi. "Un comportamento sconsiderato e sciagurato quello del dirigente scolastico che pensa di risolvere il problema aprendo le porte delle scuole e chiamando i genitori per farli precipitare a prendere i figli. Questo sì un tragico errore".


Per Coppi, in conclusione, Vincenzi non rimase inerme nei due giorni precedenti l'alluvione ma si pose il problema di cosa fare e dopo essersi consultata con assessori e collaboratori scelse di tenere le scuole aperte. E poi una stoccata al giudice di primo grado che nella sentenza aveva definito la Vincenzi "cinica".

"La professoressa - ha sottolineato Coppi - è stata definita un campione di cinismo perché non ha mai chiesto scusa. Premessa la nostra massima solidarietà ai parenti delle vittime, ma la Vincenzi non avrebbe dovuto chiedere scusa visto che è innocente".

In primo grado erano stati condannati l'ex sindaco Vincenzi (5 anni), l'ex assessore comunale alla Protezione civile Francesco Scidone (4 anni e 9 mesi), l'ex dirigente comunale Gianfranco Delponte (4 anni e 5 mesi) accusati di omicidio colposo plurimo, disastro e falso per i verbali nei quali venne modificata l'ora dell'esondazione del rio Fereggiano. Sempre in primo grado erano stati condannati l'ex dirigente Pierpaolo Cha (1 anno e 4 mesi) e l'ex responsabile della Protezione civile del Comune Sandro Gambelli (1 anno), secondo il tribunale non responsabili per il falso.


Il giudice aveva anche condannato il Comune in qualità di responsabile civile al pagamento di provvisionali immediatamente esecutive per un totale di 4,5 milioni. Dopo un travagliato iter civile, con le assicurazioni di Palazzo Tursi che si erano opposte al pagamento e i familiari delle vittime che avevano impugnato, il Comune ha effettuato i versamenti.