politica

L'assessore che ha tutte le carte in regola per essere “disponibile”
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“Io candidato sindaco? No. Conosco i miei limiti”. Non pensiate che chi ha pronunciato questa frase semplice e titanica sia un alieno. No. Nessuno è più “terreno” di lui, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova, ma soprattutto alle frane, alle alluvioni, ai disastri idraulici, persino ai tubi di Iren che si rompono facendo fare la doccia ai genovesi per poi mettere il consumo dell’acqua sversata in conto sulle loro bollette. No. Gianni Crivello è il signore che ha risposto alla domanda sulla candidatura così: “Conosco i miei limiti”. Detto questo, personalmente lo candiderei subito e se Crivello si dovesse presentare avrà di sicuro il mio modesto voto.

Perché in una campagna elettorale come quella che è già cominciata, dove alcune candidature spuntano e fortunatamente muoiono dopo alcune ore, dove in molti ritengono di essere “disponibili” (ma non sono disponibili i cittadini elettori a votarli), dove un manipolo di assessori del sindaco Doria "aspirano" sempre, Gianni Crivello che ha tutte le carte in regola per essere “disponibile” qualora glielo chiedano, dopo quella frase diventa il candidato perfetto. La consapevolezza di “avere dei limiti” è talmente democratica e cristiana da sconcertare chi l’ha ascoltata.

Lui, Crivello , che io affettuosamente chiamo “l’assessore Trivello” perché esperto di buchi, perdite, sversamenti e simili,cioé tutte quelle faccende che i suoi colleghi di giunta rifuggono preferendo tavoli di concertazione di progetti irrealizzabili e convegni sulla Fuffa nelle periferie, ha dunque una concezione del sindaco, primo cittadino, che purtroppo la maggioranza dei politici o aspiranti tali oggi non possiede. Ha l’immagine del sindaco alto, capace e autorevole. Un mix tra Vittorio Pertusio democristiano e Giuseppe Pericu Pd. Figure oggi impensabili.

Grazie caro Gianni. Gran bella lezione di stile e trasparenza a uso dei tuoi colleghi , pavoni per aspirazione, ma polli nella realta'. Polli d’allevamento, come cantava Gaber, mentre tu, fortunatamente, riesci ancora a volare.