porti e logistica

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Alla Camera dei Deputati le audizioni della delegazione genovese e ligure per approfondire i temi legati all’emergenza di Genova dopo il crollo di ponte Morandi. Dopo gli incontri di ieri che si sono chiusi con l’intervento del sindaco e commissario Marco Bucci, oggi a Roma è presente il mondo delle imprese e delle categorie con rappresentanti della Camera di Commercio, Confindustria, associazioni del mondo portuale e rappresentatnti sindacali.


Tra gli altri presenti Maurizio Caviglia segretario generale Camera di Commercio, Paolo Odone, presidente dell’aeroporto Cristoforo Colombo, Giovanni Mondini presidente di Confindustria, Giampaolo Botta, presidente di Spediporto e Alberto Banchero presidente di Assagenti.


Obiettivo della delegazione partita questa mattina da Roma è quello di presentare alcune richieste di modifica del Decreto Genova che possano essere condivise da tutte le parti politiche. Una scelta ben precisa dunque del mondo dell’impresa che vuole evitare polemiche, concentrandosi su interventi al provvedimento del Governo mirati, con la possibilità concreta che vengano approvati.


"Questa è la prima occasione in cui il mondo del lavoro e delle professioni presentano un articolato documento per far sì che il Decreto Genova possa essere migliorato e faccia veramente ripartire la città - spiega Maurizio Caviglia in partenza dall'aeroorto -. Genova aveva difficoltà di collegamento già prima del crollo di ponte Morandi. Al Decreto presentato dal governo servono modifiche. per quanto riguarda il porto bisogna inanzitutto ripristinare un finanziamento economico importante e significativo. Poi in generale serve la zona economica speciale per fare in modo che le imprese del tessuto cittadino non chiudano. Il nuovo ponte è fondamentale che venga fatto nel più breve tempo possibile  e nel miglior modo possibile. Facciamo una richiesta chiara: Genova potrebbe diventare la sede nazionale della sicurezza delle infrastrutture stradale e della sicurezza ferroviaria, sarebbe un segnale forte per dare riconoscimento alla città dopo che l'ha colpita".


"Siamo tutti d'accordo, questo Decreto fatto dal governo non piace a nessuno - spiega Paolo Odone presidente della Camera di Commercio -. Le istituzioni genovesi si sono mosse rapidamente. Ma nel Decreto vanno risolti alcuni nodi cruciali per la città: Il primo è l'introduzione della cassa integrazione in deroga. Una protesta costruttiva ma servono anche più finanziamenti. La scelta di Bucci come commissario è stata intelligente. Di certo non bisogna fermarsi davanti a certe problematiche di tipo legale. per far capire qual è la situazione che vive la realtà genovese e ligure basta considerare che l'intera delegazione partite oggi dalla nostra città per arrivare a Roma e sedersi al tavolo di questa audizione è costato circa 15mila euro".   

"La situazione è ben più allaarmante di quanto viene descritta - spiega Giovanni Mondini, presidente Confindustraia Genova. Tra le misure che devono essere inserite sicuramente quella a sostegno della rete ferroviaria in modo da favorire lo sviluppo stesso del traffico su rotaia e ridurre quello su gomma".

Federico Vesigna segretario Generale Cgil Liguria trimarca la necessità di rivedere alcuni punti del Decreto soprattutto in tema di tutela del lavoro e dei lavoratori: "Inoltre tutto il ponente ligure subirà delle pesanti conseguenza in quanto le difficoltà della logistica sono evidenti". 


"Il ponte è la priorità numero uno. La prima certezza è la velocità e la certezza dei tempi della ricostruzione del viadotto. spiega Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria. Altrimenti il nostro porto sarà pesantemente penalizzato e tutte le aziende del Nord Ovest subiranno conseguenze gravissime. Bisgna rimuovere subito ogni singolo punto del Decreto che presti il fianco a ricorsi e faccia in questo modo dilatare i tempi. Non possiamo permetterci di aspettare rispetto a provvedimenti essenziali. Serve la cassa integrazione in deroga, uno strumento che abbia la forza di preservare i posti di lavoro, per tutelare soprattutto le piccole e medie aziende del nostro tessuto economico. I prossimi mesi saranno di grande difficoltà. Altrimenti rischiamo un'ecatombe lavorativa". 


 "Dobbiamo tenere alta l'attenzione sulla vicenda che stiamo vivendo - Alfonso Pittaluga, segretario Confederale Uil Liguria -. Ci serve la certezza dei tempi. C'è tutta una realtà che soffre dal punto di vista economico e non solo. ci sono infatti anche problemi di carattere sociale". 

  "Abbiamo registrato un calo del 10% delle nostre attività, - spiega Antonio Benvenuti della Culmv -. Quello che mi preoccupa è che si è arenato il nostro sistema di ristrutturazione che ci dava la possibilità di continuare a vivere. Ora il nostro piano è fermo".

"Ogni giorno ci sono 4mila veicoli che  servono il porto - spiega Giuseppe Tagnochetti coordinatore ligure di Trasportounito -. Un veicolo pesante costretto ad allungare la strada produce un aumento di costi, le lunghe codse provocano perdite di tempo e anche in questo caso spreco di risorse. Servono migliorie al decreto in questo senso. Ci vuole una particlare attenzione e sostegno per la categoria dell'autotrasporto legato a Genova. occorre che i contributi vengano previsti non in regime deminimis. Infine dobbiamo fare in modo che questo aiuto alle imprese sie relamente esigibile, sarebbe dunque meglio parliare di costi. Sevono interventi immediati".   

   
"Il commissario non ha voce su tempi certi per quanto riguarda la ricostruzione del ponte - spiega Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Liberi e Uguali, e deputato genovese -. Questo è un elemento che nel Decreto non è presente. E' incompleto e non copre i buchi. Genova è il primo scalo portuale d'Italia e non possiamo aspettare. Questo decereto andrebbe riscritto magari con il nostro aiuto che conosciamo bene il territorio genovese e ligure"    

"Siamo arrivati alla nomina di Bucci come commissario straordinario, una scelta del governo che ha ottenuto grande condivisione - afferma il deputato della Lega Flavio Di Muro -. Avere la stessa persona che conosce dirigenti e pratiche è un passpo in avanti importante di cui il governo ha tenuto conto nella sua scelta. Il governo ha già annunciato di voler aumentare il finanziamanto destinato alla città in alcune voci del Decreto. Alcune modifiche sono già prevste".    


Roberto Cassinelli, parlamentare di Forza Italia: "Il fattore tempo è fondamentale. Nuovo ponte in primo luogo ma anche nel senso di tempi certi per le aziende genovesi colpite dalle conseguenza del crollo del viadotto".

"Questo Decreto deve parlare al presente ma anche al futuro, per questo vanno inseriti aspetti legati alle infrastrutture come Gronda, Diga foranea ecc, in modo da dare risposte articolate all'isolamenmto che la Liguria vive ora ma che viveva anche prima del crollo" spiega la deputata ligure del Partito democratico Raffaella Paita.       

In conlusione di audizione prende la parola nuovamente Maurizio Caviglia, segretario della Camera di Commercio di Genova: "Lo abbiamo detto e scritto all'inizio documento che abbiamo presentato, la Liguria aveva già un deficit di infrastrutture prima della caduta dl ponte. Genova era isolata prima e ora lo è ancora di più. Col crollo del ponte siamo diventati un'isola e subiamo le conseguenze di questo. Noi chiediamo venga certificata l'assenza di continuità. Comprare un biglietto aereo da Genova per Roma con un anticipo di 24 ore costa uno sprofondo, tra i 500 e mille euro, serve un intervento in questo senso. In secondo luogo serve un impegno certo e concreto per far sì che i lavori possano essere verificati e quindi procedere velocemente con gli stessi"