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La questione domani in Consiglio regionale
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"Fumata nera" in Commissione per l'abolizione del 'listino' in vista delle elezioni regionali. Stando a quanto filtra, il nulla di fatto è attribuibile soprattutto alla contrarietà del Partito Democratico alla proposta presentata in Commissione. Come ha infatti rivelato il capogruppo regionale di Forza Italia, Marco Melgrati: "Eravamo d'accordo per l'eliminazione del Listino, ma il Pd non ha voluto".

All’interno della I Commissione si è registrato uno strappo tra due parti della maggioranza di centrosinistra. I consiglieri Stimamiglio, Chiesa e Capurro avevano formulato un'eliminazione del listino con la previsione di una ripartizione del premio di maggioranza che avrebbe assegnato tre seggi al partito principale della coalizione di maggioranza e tre seggi ai partiti minori. Una proposta sulla quale “confluivano i voti di Forza Italia, Lista Biasotti e Liguria Libera", come ha spiegato sempre Macro Melgrati.

Il capogruppo di Forza Italia in Regione ha usato toni duri per commentare quanto accaduto. “Si è persa ancora un volta l'occasione di eliminare il famigerato listino e ciò è accaduto sicuramente per colpa del Pd che ha paura, in caso di vittoria risicata, di dover essere condizionato dai cespugli che gli sono necessari per vincere eventualmente le elezioni. Quindi questi partiti devono dare il contributo alla vittoria eventuale del Pd ma non possono intralciare il manovratore una volta vinte le elezioni”, ha detto Melgrati.

Nel centrodestra c’è la convinzione che il Pd voglia forzare la mano e portare in Consiglio regionale la propria proposta di riforma elettorale, che prevede un premio di maggioranza molto forte per il partito principale della coalizione e l'aggiunta della preferenza di genere. Una convinzione suffragata anche dalle ultime dichiarazioni di Nino Miceli, capogruppo regionale del Pd, che ha ribadito come la riforma democratica delle legge elettorale verrà portata domani in consiglio Regionale.

"La nostra è una proposta equilibrata che abolisce il listino, introduce la doppia preferenza di genere e dà la certezza alla coalizione vincente, qualunque sia, di poter governare, grazie a un premio di maggioranza. Chiediamo alle altre forze politiche di valutare questa proposta con attenzione e di votarla, preferendo l'interesse generale al proprio interesse di bottega", ha dichiarato Miceli. Parole che però non convincono l’opposizione, che ritengono impossibile per questa riforma raggiungere il quorum necessario per l’approvazione.

Insomma, considerando che per cambiare la legge elettorale sono necessari i due/terzi dei voti in Consiglio regionale (27 voti), appare molto difficile che la proposta del Partito Democratico possa andare in porto. Del resto, è anche una proposta abbastanza tardiva. C’è stato tutto il tempo per eliminare il ‘listino’ e invece, con buona probabilità, sarà presente nelle prossime elezioni regionali.